Ascoli21, dall'isola che c'è a quella che non c'è

Ascoli21, dall'isola che c'è a quella che non c'è

Castelli: verranno eliminati ferro amianto e veleni. La bonifica inizierà nel 2014

«Agli inizi del 2014 – dice Castelli - potranno avere inizio i lavori di bonifica. Occorreranno due o forse tre generazioni per valutare se questo progetto è stato lungimirante o se abbiamo sbagliato».
L’area ex Sgl Carbon, di proprietà della Restart Srl, costituisce uno degli epicentri del “Parco Fluviale”, considerato come la struttura portante del nuovo Piano Regolatore Generale, elaborato in base all’adeguamento della strumentazione urbanistica al Piano Paesistico Ambientale Regionale (Ppar).
Il progetto di riqualificazione di quest’area, che comprende il disinquinamento di tutta la zona, la sua messa in sicurezza e l’ampliamento del verde pubblico, può dunque rappresentare il motore rigeneratore della città.
«La giunta comunale di giovedì scorso ha finalmente approvato i punti di snodo per trasformare questa isola di ferro e di veleno in qualcosa di diverso – commenta soddisfatto il sindaco Castelli – Il progetto di riqualificazione dell’area Sgl Carbon è un progetto ambizioso, realizzato all’insegna della rigenerazione della città e del suo territorio. Il 3 ottobre prossimo vareremo la proposta di “Piano delle Città”, per il quale verranno distribuiti in tutta Italia 243 milioni di euro, per Ascoli potrebbero arrivare dai 5 ai 40 milioni di euro.
Nell'ambito di questi finanziamenti si potranno prevedere progettualità per interventi quali meccanismi infrastrutturali tra l’isola bonificata e la città, il riordino dell’area circostante la stazione ferroviaria, la realizzazione di nuove stazioni della metropolitana di superficie e di nuove piste pedonali e ciclabili, l’allargamento dell’area stradale in prossimità dello stadio, la copertura del pattinodromo e tutte quelle azioni che rendano leggibile il progetto alla luce di una relazione profonda con la città».
«Il progetto nasce da un accordo quadro tra Comune, Provincia e Regione, con lo scopo di bonificare un’area di 300mila mq, contestualmente alle zone limitrofe – prosegue l’assessore Lattanzi – Eventuali finanziamenti pubblici (Jessica e Piano delle Città) dovranno prevedere che i privati operino una riduzione delle volumetrie o che vengano realizzate analoghe opere pubbliche al di fuori del perimetro del PRU».
Le ipotesi progettuali presentate hanno avuto come denominatore comune i seguenti contenuti qualificanti: la creazione di un “sistema del verde” articolato in un parco pubblico urbano e una zona a verde sportivo; la realizzazione di uno spazio per il “polo tecnologico-scientifico-culturale”; la realizzazione di edilizia scolastica, di social housing ed edilizia privata funzionale alla sostenibilità del programma. Una residenzialità comunque all'insegna dell'innovazione tecnologica e dell'efficienza energetica.
E sulle volumetrie ci sono state leggere variazioni rispetto la proposta iniziale di Restart Srl: 300 mila metri cubi per la normale residenzialità e 60 mila metri cubi per il social housing. Il Piano di recupero urbano scandisce i tempi dell'approccio alla bonifica del sito.
L'Arpam ora può avere una chiara visione sulle destinazioni d'uso delle varie zone e potrà indicare le prescrizioni ambientali da rispettare. C'è una certezza per il sindaco Castelli e l'assessore Lattanzi: la bonifica dovrà essere di grande qualità. Tutto è stato fatto nella massima trasparenza.
Per quanto riguarda le tempistiche, si attendono gli incontri con l’Amministrazione provinciale, propedeutici alla stipulazione dell’accordo di programma tra Comune, Provincia e promotori, cui seguirà il decreto che dovrà essere ratificato dal consiglio provinciale.