Roma, 13 Apr. – “Sono sei, cinque fra i detenuti e uno fra la Polizia penitenziaria, i casi conclamati di scabbia presso la Casa Circondariale di Bolzano, ma l’infestazione sembra destinata a estendersi. Soprattutto, si teme che i casi accertati siano la punta dell’iceberg, atteso che gli stessi ristretti tendono a nasconderli per evitare l’isolamento sanitario. Peraltro, i problemi di salubrità e d’igiene della vetusta e fatiscente struttura bolzanina sono da tutti conosciuti, così com’è nota la costante presenza d’insetti di vario genere, tanto da renderla insalubre e insicura per reclusi e operatori. Da moltissimo tempo si parla della sua dismissione previa costruzione di un nuovo edificio che, però, viene sistematicamente rimandata. In compenso l’Italia è già all’opera per realizzarne una entro un mese in Albania”.
Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Al di là della questione albanese, che oltre ad apparire grottesca per molti aspetti, si connota anche per la totale assenza d’informazioni pure sulla modalità di selezione del personale che dovrà prestarvi servizio e su cui ci aspettiamo un confronto non solo con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, ma anche con il Ministero della Giustizia, siamo molto preoccupati per quanto sta avvenendo a Bolzano, dove abbiamo chiesto urgentissime misure di prevenzione e profilassi e la dotazione di idonei e sufficienti dispositivi di protezione individuale per i Poliziotti penitenziari. È palese, tuttavia, che ciò potrà forse servire ad affrontare l’emergenza in essere, ma non sarà per nulla risolutivo. Serve un nuovo carcere e in tempi certi e ravvicinati. Forse il parallelismo con l’Albania potrebbe risultare ardito, atteso che lì il penitenziario si realizzerà con moduli prefabbricati, ma a Bolzano sono almeno venti anni che si aspetta il nuovo carcere, non c’è alcuna proporzione. Soprattutto, non c’è giustificazione che tenga, se non il menefreghismo dei governi, al di là delle dichiarazioni di facciata, a riguardo delle condizioni di detenuti e operatori”, spiega il Segretario della UILPA Polizia Penitenziaria.
“Ancor più se si considera che quella bolzanina non è certo l’unica realtà carceraria in cui l’edificio cade a pezzi ed è malsano, ma situazioni analoghe, con talvolta anche condanne della CEDU, insistono in decine di altri istituti pure di notevoli dimensioni come Firenze Sollicciano, Roma Regina Coeli, Napoli Poggioreale, Torino, Bari, Palermo Ucciardone, Nuoro e l’elenco potrebbe continuare a lungo. Il Ministro Nordio e l’esecutivo Meloni, anziché fantasticare sul riutilizzo di vecchie caserme, mettano in campo un programma per la sanificazione e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, laddove possibile, o la riedificazione di nuovi penitenziari in patria. Non vorremmo che il sovranismo si professasse con la salute degli altri”, conclude De Fazio.