Restart: al via il percorso del polo tecnologico e scientifico

Restart: al via il percorso del polo tecnologico e scientifico

Dalle prossime settimane, nuovi incontri per definire linee guida

Un momento di condivisione di idee e suggestioni provenienti dalle realtà più attive presenti sul territorio, ma anche da importanti protagonisti della ricerca e dell’innovazione a livello nazionale, il cui supporto sarà fondamentale ai fini dell’effettiva realizzazione del polo. Il progetto è parte integrante della più ampia proposta Restart per Ascoli21, attualmente al vaglio del Comune.

Dopo il saluto di apertura delle istituzioni – presenti l’Assessore regionale Canzian, il presidente della Provincia Celani e il sindaco di Ascoli Guido Castelli –  e una presentazione tecnica del progetto, il dibattito è entrato nel vivo. Manifestazioni di sostegno e attestazioni di interesse sono emerse nelle parole di esponenti di primo piano del panorama economico, accademico e scientifico, a livello locale e nazionale: dal presidente Adriano De Maio di Area Science Park ai rettori delle università marchigiane, dalle associazioni alle imprese .

“Solo aggregando le forze del territorio e mettendo a fattor comune esperienze innovative e risorse, sarà possibile esprimere appieno il potenziale di sviluppo contenuto in uno strumento come il Polo Tecnologico – sottolinea Franco Gaspari, presidente di Restart –. Nei prossimi mesi, insieme a quanti hanno manifestato la volontà di sostenere il progetto, torneremo a riunirci per redigere le linee guida del Polo e identificare il soggetto giuridico incaricato della gestione. L’ottimo risultato della giornata di oggi ci conforta nel ritenere che si tratterà di un percorso stimolante e proficuo”. 

"Ascoli 21 è un grande progetto di restituzione di territorio al territorio - dice il sindaco Guido Castelli -. Ascoli 21 vede al centro una grande operazione di bonifica e di riqualificazione che permettono alla nostra città di qualificarsi come candidata al Piano per le città. Auspico quindi che la nostra comunità sappia esprimere un atteggiamento generoso e lungimirante, per sostenere appieno questa importante opportunità di sviluppo".

"Ascoli 21 è una grande opportunità per tutto il territorio, non solo per la città di Ascoli - dichiara il presidente della Provincia, Piero Celani -. Le istituzioni stanno parlando all'unisono, mandando messaggi certi, e questo è certamente un segnale positivo per l'iter del progetto. Interventi come questo di Ascoli 21 qualificano l'intera Regione e trasmettono al territorio un senso di fiducia. A fine anno porremo le basi concrete per l'avvio del nuovo Polo Tecnologico e Scientifico di Ascoli 21, partiremo già con la struttura di Villa Tofani e tra qualche settimana contiamo di far partire il programma Seed Lab. Siamo pronti a cominciare".

“Il Polo Tecnologico – ha detto l'assessore regionale, Antonio Canzian, nel portare i saluti della Regione Marche  – è un obiettivo importante non solo per il Piceno ma per tutto il territorio regionale. Sul destino della Ex Sgl Carbon tutte le istituzioni si sono trovate unite attraverso un Protocollo d’intesa che stabilisce gli impegni della Regione, Provincia, Comune e aziende. Occorre, però, che la classe politica abbandoni la contrapposizione sterile. Chi ha timori e riserve ha l’obbligo di presentare un progetto alternativo altrimenti taccia per sempre”. “Sono convinto – ha concluso l’assessore - che per la buona riuscita del progetto oltre la volontà politica e le risorse finanziarie necessiti anche la qualità della progettualità e per questo la presenza delle Università è di fondamentale importanza”.
 

"Questa iniziativa ha un grande elemento positivo: l'entusiasmo da parte di tutti e la compartecipazione degli attori fondamentali - ha commentato Adriano De Maio, presidente Area Science Park, già rettore del Politecnico di Milano e della Luiss di Roma -. Ora occorre mettere bene a fuoco pochissimi obiettivi e concentrarsi su quelli. Mi auguro che questa iniziativa cresca perché il Piceno lo merita. Non chiamatelo però Parco, è un'altra cosa. I dottorati li facciano le Università, voi pensate a fare bene rete e creare le connessioni. Le imprese? Sono il mezzo, non il fine".

"Questo progetto ha in sé grandi elementi di novità, dati dal gruppo di imprenditori privati, da un business plan che prescinde dai finanziamenti pubblici, dalla concordanza tra le istituzioni e dalla presenza di alcuni imprenditori che hanno già esperienza nell'avvio di realtà come quella dei Poli - ha detto Marco Pacetti, rettore della Politecnica delle Marche -. Se si vuole creare un polo scientifico e tecnologico occorre la presenza di istituzioni e università per fare ricerca.

Per quanto riguarda l'Università Politecnica, siamo presenti e pronti ad analizzare concretamente questo progetto, anche con aspra chiarezza, se necessario. Noi vorremmo essere in campo per dare contributi concreti, che rientrino nelle nostre competenze e strategie. Bisogna però agire con chiarezza. Noi ci siamo e siamo pronti a giocare concretamente il nostro ruolo".

"Dico no alla partecipazione di UniCam al Polo di Ascoli 21 se si tratta della solita sovrastruttura di cui non c'è assolutamente bisogno - ha spiegato Flavio Corradini, rettore Unicam -. Dico sì, invece, nel momento in cui abbiamo la consapevolezza che stiamo costruendo qualcosa di nuovo e di importante per il nostro territorio. Dico sì quindi anche con il mio impegno personale.
Ma è necessario fare un accurato studio sulla sostenibilità: se si vuole fare ricerca servono dotazioni adeguate. E' necessario altresì puntare l'attenzione su giovani e imprese perché la giovane imprenditoria sta dando grosse soddisfazioni nel nostro territorio. Già ad Ascoli, facenti parte di Unicam, ci sono 4 spin-off universitari, che potrebbero prendere immediatamente posto nel nuovo incubatore".

"Dentro questo progetto c'è una sfida, c'è la consapevolezza che si tratta di un progetto ambizioso  - ha dichiarato Luigi Lacchè, rettore dell'Università di Macerata -. Mi auguro che dietro ci sia un pensiero positivo affinché le Università possano dare un contributo concreto in un ambito di azione chiaro. Non credo, personalmente, nella duplicazione di realtà già esistenti, mentre credo molto nella valorizzazione delle eccellenze che abbiamo nel territorio; proprio un'esperienza come questa dovrebbe valorizzare le realtà e le esperienze territoriali. L'università di Macerata risponderà positivamente nel caso venga chiamata a partecipare. La nostra è una politecnica umanistica, da quando sono rettore ho voluto come slogan "L'umanesimo che innova". L'innovazione però non può essere solo scientifica o tecnologica, l'umanesimo è nel nostro dna".