Decreto piano alluvione, mancano 25 milioni

Decreto piano alluvione, mancano 25 milioni

Il presidente Spacca: Confidiamo nello Stato affinché conferisca quanto prima le risorse

Il provvedimento, come da procedura, dà seguito all’ordinanza emanata a giugno dal capo del Dipartimento della protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La copertura finanziaria ammonta complessivamente a 28.067.176,80, di cui 25 milioni a carico del Fondo della Protezione Civile (risorse, però, non ancora rese disponibili dallo Stato) e 3,1 milioni di euro derivanti dalla maggiorazione dell’imposta regionale sui carburanti.

La procedura prevede che per dare attuazione all’ordinanza della Protezione civile nazionale è necessario redigere un piano degli interventi realizzati dagli enti territoriali nella fase di prima emergenza, rivolti a rimuovere le situazioni di rischio, ad assicurare indispensabile assistenza e ricovero alle popolazioni colpite dagli eventi calamitosi e a porre in essere ogni utile attività per l’attuazione, anche in assoluta urgenza, della messa in sicurezza delle aree alluvionate, con l’indicazione della spesa per ciascun intervento.

“Il piano – dice il presidente Spacca - comprende la quantificazione degli interventi attuati dagli Enti locali suddivisa per categorie e la modulistica che gli stessi devono utilizzare, con l’indicazione dei criteri a cui attenersi per l’esame delle richieste. La Regione, sin dal momento stesso in cui si è verificata l’alluvione, ha compiuto tutti i passi necessari affinché gli enti locali, le famiglie e le imprese potessero avere il ristoro dei danni e il risarcimento di quanto anticipato.

Purtroppo, dopo l’emanazione dell’ordinanza di Protezione civile nazionale che stanziava 25 milioni di euro, queste risorse non sono state ancora rese disponibili. Confidiamo nello Stato affinché conferisca quanto prima le risorse per consentire il concreto trasferimento delle somme agli enti locali.

Solo da allora, Comuni e Province potranno effettuare i pagamenti a favore delle imprese che hanno eseguito gli interventi di somma urgenza”.

A Comuni e Province è stato chiesto di indicare le spese effettivamente sostenute per le diverse voci: assistenza alla popolazione; impiego del volontariato di protezione civile, compresi pasti e spese per carburante; spese per compenso lavoro straordinario effettivamente prestato da parte del personale dipendente e per eventuali turni di reperibilità; noleggio mezzi quali idrovore, idropulitrici, movimento terra, e simili impiegati per la ripulitura degli spazi e delle aree pubbliche e delle fognature, nonché per ripristinare la fruibilità degli immobili privati; smaltimento rifiuti; interventi per la sistemazione dei corsi d’acqua; lavori per la messa in sicurezza di infrastrutture, ponti, strade e marciapiedi; interventi per il ripristino di edifici pubblici destinati ad uso pubblico.          

Il decreto firmato dal Presidente passerà ora all’esame della Corte dei Conti. Non appena registrato dalla Corte dei Conti, gli Enti locali avranno tempo fino al 31 agosto prossimo per inoltrare le schede e la relativa documentazione di spesa.

Dopo tale data, il Commissario delegato redigerà il provvedimento successivo, nel quale potranno essere indicate le risorse concretamente assegnabili a ciascuno degli enti locali interessati.

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