Lo scrive Panorama sul numero in edicola da giovedì 26 luglio. Gli indagati, tra cui lo stesso Parolisi, dovranno rispondere a vario titolo su tre ipotesi di reato: minaccia a inferiore per costringerlo a fare un atto contrario ai propri doveri, minaccia o ingiuria a un inferiore e violata consegna. Il codice penale militare, infatti, ancora non contempla le molestie sessuali.
Il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, ha ascoltato circa 200 persone tra ufficiali, sottufficiali e soldatesse, alcune ormai fuori dalle forze armate, e ha raccolto un’ampia documentazione che porterà alla fase decisiva dell’inchiesta. Secondo Panorama, sono emerse anche violazioni di carattere solo disciplinare che saranno segnalate allo stato maggiore dell’Esercito per eventuali provvedimenti. È una conseguenza, secondo Panorama, di approfondimenti effettuati anche sulla catena di comando della caserma dove ha sede il 235° reggimento «Piceno», l’unico dedicato all’addestramento del volontari di truppa di sesso femminile. È stato ascoltato anche l’allora comandante del reggimento, colonnello Ciro Annichiarico, cui un anno fa è subentrato il colonnello Michele Vicari