Passando per il web, le nuove tecnologie e i social network. Ma anche riducendo la burocrazia, sviluppando ‘app’ intelligenti in grado di modificare la gestione e la fruizione di pratiche, richieste, servizi. «Si tratta, in sostanza, di intercettare la realtà che cambia con un cambio di passo verso la creazione di una ‘smart community’, una città diffusa dal punto di vista della mobilità, della sicurezza, dell’educazione, del risparmio energetico. E nel settore, Pesaro e Urbino vuole diventare avanguardia nazionale». L’idea di fondo, su cui il presidente sta lavorando da tempo e che rientra nel Piano strategico provinciale, si regge su un semplice concetto: l’open government e la digitalizzazione della pubblica amministrazione, nell’interfaccia tra cittadini ed enti, si raggiungono attraverso la diffusione e l’utilizzo di contenuti digitali esclusivi. Per lo sviluppo dei quali Ricci vuole mettere insieme la ‘Silicon Valley’ locale, le eccellenze di settore del territorio che partono dall’università di Urbino. E potranno in futuro - attraverso un vero e proprio trust di cervelli - allargarsi ad altre start-up di giovani. Perché il progetto è in evoluzione e comincerà a prendere corpo nella mattinata di giovedì 28 giugno, a partire dalle ore 9, con l’incontro pubblico «P.A. Digitale e Smart community», nella sala Pierangeli di via Gramsci.
All’iniziativa, organizzata da Provincia e università di Urbino (dipartimento di Scienze della comunicazione), interverranno il rettore dell’università di Urbino Stefano Pivato, Giovanni Boccia Artieri (docente di Sociologia dei new media dell’università di Urbino), Giuseppe Granieri (direttore editoriale 40k, esperto di cultura digitale), il giornalista Sergio Maistrello, Stefano Epifani (direttore dell’associazione italiana per l’Open Government), Giovanni Arata (ricercatore e progettista freelance), Alessandro Lòvari (tecnico della comunicazione pubblica e istituzionale), Stefania Geminiani (responsabile Sviluppo organizzativo, comunicazione, Urp della Provincia di Pesaro e Urbino), Lella Mazzoli (direttore del dipartimento di Scienze della comunicazione, università di Urbino), Gea Ducci (docente di comunicazione pubblica, università di Urbino), Augusto Leggio (già amministratore delegato di Poste italiane), il direttore generale della Provincia Marco Domenicucci e il ceo di Yoyo Comunicazione Martino Bellincampi. Conclusioni di Matteo Ricci.