Ne consegue che oltre 400 mila giovani sono malnutriti e vivono in abitazioni umide e fatiscenti.
Nonostante le cifre ufficiali parlino del 21 per cento dei greci in stato di povertà, cioè con un reddito inferiore a 470 euro mensili, la cifra ufficiale ha già superato il 25 per cento.
In altre parole su 11 milioni di greci quasi tre milioni non hanno abbastanza di che vivere. Secondo una indagine della rete greca per la lotta alla povertà, a causa dell’evolversi della crisi, la Grecia potrebbe registrare fino al 30 per cento della popolazione sotto la soglia della povertà.
Secondo l’istituto nazionale di statistica greco Elstat, oltre 450 mila nuclei familiari sono rimasti senza alcun reddito perché nessuno dei componenti lavora più, mentre 70 mila famiglie hanno fatto ricorso al tribunale chiedendo il consolidamento dei loro debiti, in quanto non sono più in grado di pagarli nemmeno a rate. Il rapporto cita anche numerosi casi di svenimenti di alunni in classe proprio a causa della denutrizione.
Maria Iliopoulou direttrice del brefotrofio di Atene ha denunciato alla stampa che in poche settimane vi sono stati 300 casi di neonati denutriti,abbandonati,ed affidati al brefotrofio perché i loro genitori non erano in grado di alimentarli come dovuto . La direttrice ha affermato anche che molti insegnanti delle scuole di Atene, fanno ogni giorno la fila presso istituti caritatevoli, per prendere un piatto di cibo per i loro alunni più indigenti.
Il ministero della Pubblica Istruzione, che in un primo momento aveva definito la denuncia come “propaganda”,ha dovuto riconoscere che il problema esiste ed è grave. La ricerca dell’Unicef si conclude citando una stima del difensore civico dei bambini secondo cui in Grecia vi sarebbero oltre 100 mila minorenni che lavorano saltuariamente per contribuire al magro bilancio familiare.