Per Quaglietti si trattò di “un licenziamento illegittimo da parte dell’azienda, che prese a pretesto per il provvedimento un corso di formazione di 3 giorni che non era stato negato. In realtà – sostiene il sindacalista, ex operaio Manuli – con il mio allontanamento si è voluto punire la lotta sostenuta da tutto il sindacato di base contro le politiche del gruppo, che negli ultimi anni ha svuotato lo stabilimento ascolano e di fatto delocalizzato la produzione, anche il sito non è stato ancora chiuso ( 100 addetti rimasti su 800 del 2008)“.
Per il sindacalista “tutto ciò dimostra ancora di più il valore fondamentale dell’art.18 della legge 300/70, eliminato quale non ci sarebbe più alcuna tutela reale dei lavoratori contro le scelte di un azienda. Io ringrazio l’USB di Milano e di Varese per il sostegno alle spese della mia causa”.