NCONA - “Purtroppo eravamo stati fin troppo facili profeti quando denunciammo pubblicamente il grave errore compiuto dal governo Meloni con la cancellazione del Superbonus. Non era difficile immaginare le pesanti ripercussioni che si sarebbero abbattute su un settore economico strategico della nostra economia come quello dell’edilizia, così come il rischio di un progressivo rallentamento della Ricostruzione post sisma fino a un suo possibile arresto. Oggi l’allarme lanciato dai massimi vertici dell’Ance Marche, che suona come una pesante bocciatura del commissario straordinario Guido Castelli, conferma le nostre valutazioni di allora ma, quel che è peggio, traccia con estrema e drammatica chiarezza il fosco scenario che si prospetta se il governo nazionale non interverrà immediatamente con dei correttivi: cantieri fermi, imprese al collasso e perdita di posti di lavoro. Un vero e proprio capolavoro targato Meloni-Castelli. Tra l’altro, trovo gravissimo che il commissario, il quale passa le giornate a inviare decine di inutili comunicati stampa autocelebrativi, non abbia trovato il tempo di incontrare l’Ance per discutere dell’aggiornamento del prezzario (costi della Ricostruzione), fermo da tre anni nonostante l’esplosione dei costi dell’energia e dell’inflazione”.
A dirlo è la capogruppo regionale del Partito Democratico Anna Casini, che mette poi nel mirino anche il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.
“In
questa vicenda - spiega Casini - Acquaroli è il grande assente. Di
fatto il presidente ha abdicato al suo ruolo mettendosi nelle mani di
Castelli. Non lo abbiamo mai sentito spendere una parola critica sugli
sciagurati provvedimenti con cui il governo Meloni sta affondando la
Ricostruzione, né lo abbiamo visto condividere i timori di terremotati e
imprese. Un
silenzio molto significativo, ma soprattutto non neutro, perché teso a
difendere e avallare le decisioni del “suo” governo. Che poi, alla fine
dei conti, è l’unica vera priorità di Acquaroli”.