"Ascoli è una città con “tanti” fascisti, purtroppo questo si, ma non è e non è mai stata città fascista - continua Cordoni -
Una città che è stata decorata della medaglia d'oro al valor militare per attività partigiana non può essere stata fascista. Ascoli ha avuto cittadini partigiani che hanno lottato contro l’occupazione nazista e contro i loro fiancheggiatori fascisti, e grazie al sacrificio di tanti partigiani, appartenenti ad un ampio e molteplice schieramento politico (comunisti, cattolici socialisti, monarchici) che si potè arrivare alla liberazione della nostra città e dell’Italia intera.
Oggi non c’è nessun tabù per parlare del periodo fascista e/o di altro, per esempio criticare le scelte del governo (a differenza del periodo fascista in cui era vietato parlare e criticare il regime fascista e il duce ed era vietato fare mostre, mettere in scena commedie o altro che potesse far pensare ad un disaccordo con la dittatura stessa), lo facciamo in continuazione perché le ferite che ha lasciato il fascismo ed il nazismo sono troppo grandi w profonde per potersi rimarginare.
Entrando nel merito della mostra, posso ricordare alla “casa” , che mostre del genere sono state fatte diverse volte da fotoamatori ascolani ( uno tra i tanti da ricordare il compianto Franco Morganti il quale pubblicò anche un libro) ma l’unico obiettivo era dimostrare le bellezze della città di ieri e di oggi con l’arte della fotografia e mai a nessuno è venuto in mente di chiamare una sil mostra “città fascista”.
Noi saremo sempre pronti a scendere in campo (ma quanto vi piace questa frase?) e a difendere il buon nome della nostra città, per difendere la libertà e la democrazia che voi oggi rimarcate ed evidenziate e che “all’epoca” era, questo si, tabù.