Si tratta probabilmente di una modificazione genetica spontanea ed il colore è dato dalla concentrazione di particolari pigmenti, gli antociani, appartenenti al gruppo dei flavonoidi, con spiccate proprietà antiossidanti.
Gli antiossidanti, oltre ad essere un naturale antidoto contro l’invecchiamento, conbattono la fragilità capillare, sono un toccasana del sistema cardiovascolare e proteggono l’organismo dagli agenti cancerogeni.
Sono stati raccolti alcuni esemplari dell'ecotipo di lattuga rossa che sarà caratterizzata e stabilizzata geneticamente presso l'Istituto sperimentale per l'orticoltura; i semi inoltre saranno immagazzinati ai fini della conservazione e della successiva valorizzazione, come altre varietà ed ecotipi rari del territorio. Sarà possibile caratterizzare il territorio della Riserva Sentina oltre per l’identificazione geografica ed ambientale anche per le produzioni originali e di qualità.
Il Direttore del CRA ha poi espresso l’idea di voler coltivare nell’area della Riserva, anche altre specie ortive, come il cavolfiore rosso, la bietola rossa, il fagiolo rosso, il pomodoro e la nostra lattuga denominata dal Presidente Rocchetti “rossa Sentina” con un punto vendita a Km 0 , denominato “Il Rosso della Sentina” .
Tra la Riserva Sentina ed il CRA si cercherà di definire un protocollo di intesa affinchè l’attività possa decollare, nel più breve tempo possibile: numerose potranno essere le ricadute positive, essenzialmente legate alla possibilità di avviare coltivazioni biologiche della lattuga rossa nella Riserva Sentina, con prospettive occupazionali interessanti anche per i giovani.