Depuratore Sentina, Legambiente contro Rocchetti

Depuratore Sentina, Legambiente contro Rocchetti

«Se la sua presidenza comincia con l'approvazione di questo progetto, comincia male»

 “Con la sostituzione di D’Angelo alla guida della Sentina – scrive il Circolo Legambiente Ascoli Piceno – l’Amministrazione Gaspari ha compiuto un grosso errore di valutazione politica, dimostrando di essere in balia degli appetiti della partitocrazia, invece di perseguire il bene comune operando la scelta che il buon senso dettava, quella cioè di mantenere D’Angelo nella sua carica di Presidente del Comitato di Indirizzo. Comunque, al di là di questo aspetto di spartizione partitica, noi un’idea sui reali motivi della sostituzione di D’Angelo ce la siamo fatta, e cerchiamo di riassumerla in estrema sintesi.

Una cosa che dà da pensare è il tentativo della CIIP e dell’Amministrazione Comunale di San Benedetto di raddoppiare il Depuratore che si trova proprio in zona Sentina, aumentando l’afflusso dei reflui nel depuratore e introducendo una linea di trattamento dei fanghi che in quella zona, classificata E4 secondo le norme PAI stabilite dall’Autorità di Bacino, non si può fare. Inoltre è prevista anche la realizzazione di una centrale a biogas, impianto che è chiaramente incompatibile con una Riserva Naturale. L’intento del progetto di raddoppio del depuratore è quello di realizzare un depuratore sovradimensionato  (180.000 abitanti equivalenti). Ma dato che Martinsicuro ha già detto che non può conferire i suoi scarichi nel depuratore di San Benedetto, perché i sostenitori del raddoppio del depuratore continuano a sostenerne la necessità? E’ vero che c’è l’intenzione di conferire tutti gli scarichi della vallata, compresi quelli del depuratore CONSIND di Campolungo, nel depuratore di San Benedetto? E’ una mossa azzeccata, dopo che sono stati spesi milioni di euro (e ci sono ancora parecchi milioni di debiti da pagare alla Picena Depur) per la realizzazione e la gestione del depuratore di Campolungo? E’ questo il motivo per cui è già iniziato l’attacco al Piano di Gestione della Riserva, che non consente di realizzare interventi così impattanti?

D’Angelo non è mai stato un mero esecutore di ordini. Ecco dunque il motivo per cui andava rimosso: perché si è sempre opposto e non avrebbe mai fatto passare progetti così impattanti per la Riserva e per tutta la zona. Ecco perché era diventato incompatibile nel suo ruolo di Presidente della Riserva della Sentina. Non è affatto vero che il progetto di raddoppio del depuratore è stato avviato da D’Angelo, perché noi siamo in possesso del verbale di una Conferenza dei Servizi nel corso della quale D’Angelo si è dimostrato nettamente contrario ad un progetto così impattante. Dunque questi signori che hanno voluto a tutti i costi far fuori D’Angelo, secondo noi, hanno fatto male i loro calcoli: non solo perché D’Angelo è riuscito in questi anni ad attirare sostanziosi finanziamenti ai progetti della Riserva, finanziamenti che ora rischiano di andare perduti, ma anche perché questa strategia potrebbe ritorcersi contro di loro. Inoltre la presenza di D’Angelo garantiva un certo equilibrio fra le varie componenti della Riserva (Comune di Ascoli, Comune di San Benedetto, Provincia e Regione), equilibrio che ora si rischia di compromettere, con conseguenze catastrofiche per la Riserva. Non conosciamo il nuovo Presidente Rocchetti, ma se la sua Presidenza comincia con l’approvazione di questo progetto, comincia male. Staremo a vedere cosa deciderà il Comitato di Indirizzo: noi comunque continueremo a vigilare e a lottare perché i progetti già avviati vengano portati a termine, e per impedire le varie speculazioni che alcuni comitati d’affari vogliono realizzare all’interno della Riserva, compreso il progetto di raddoppio del depuratore, il trattamento dei fanghi e la centrale a biogas.”