In merito alle previsioni di vendita il presidente del settore abbigliamento della stessa Confcommercio, Nicola Caprioli precisa che ''La crisi economica e una stagione autunnale caratterizzata da un clima mite, non hanno di certo favorito le vendite di capi d'abbigliamento della collezione autunno/inverno e anche a dicembre abbiamo dovuto fare i conti con un Natale all'insegna del risparmio e di molta prudenza negli acquisti. Inoltre, i margini delle imprese hanno subito un'ulteriore riduzione perché, per sostenere consumi già deboli, i commercianti, hanno praticamente assorbito l'aumento dell'Iva dal 20% al 21% deciso quest'estate. Ora con l'avvio dei saldi, grazie anche all’ampia disponibilità di capi e taglie, confidiamo in una boccata d'ossigeno per le vendite, anche se le previsioni non sono ottimistiche, sia perché in tempi di crisi si è portati comunque a risparmiare piuttosto che a spendere, sia perché anche dalle nostre parti si è ampiamente diffuso il fenomeno dei pre-saldi''.
Sulla questione dei pre-saldi fa il punto il presidente Confcommercio, Igino Cacciatori, sottolineando che “la pratica degli sconti riservati ai propri clienti nel periodo precedente alle vendite di fine stagione, è un segnale evidente del malessere del settore e rappresenta la reazione emotiva di alcuni operatori, nel contesto di una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo, senza certamente giustificare in alcun modo chi non rispetta regole e norme di convivenza nel mercato.” “Chiunque – ricorda Cacciatori - può vendere nel proprio negozio capi di abbigliamento al prezzo che ritiene congruo. L'importante è il rispetto della norma sui saldi che vieta non tanto lo sconto quanto la comunicazione del medesimo". “Sulla tematica dei saldi il direttore Giorgio Fiori aggiunge che “per i commercianti i saldi sono sempre una sorta di recupero momentaneo di liquidità, utili a sgravare anche il magazzino, ma per diversi esercenti non saranno sufficienti a risolvere le difficoltà aziendali tanto che è prevedibile che nel corso dell’anno verranno proposte vendite promozionali e svendite di ogni tipo ad iosa, per la necessità appunto dei più di tirare in qualche modo avanti e di provarle davvero tutte per superare le criticità”. “Si prevede - conclude Fiori- che già l’ 80% dei negozi di abbigliamento, calzature, intimo ecc. di Ascoli e provincia, partirà con i saldi da domani, con il favore della giornata di deroga alla chiusura festiva obbligatoria, prevista per il successivo venerdì 6, e ricorda agli operatori, che per poter effettuare i saldi, ne devono dare comunicazione scritta al comune, almeno 5 giorni prima, e che le merci poste in vendita vanno esposte con l’indicazione del prezzo praticato prima dei saldi e del nuovo prezzo, con evidenziato il relativo sconto o ribasso effettuato, espresso in percentuale”.