L’importante risultato giunge dopo la storica adunanza congiunta delle assemblee consiliari svoltasi un mese fa in forma solenne a Civitella del Tronto, per la prima volta dall’Unità D’Italia, grazie all’iniziativa dal titolo emblematico “Il Piceno: da confine di Stato a territorio senza confini” fortemente voluta dai Presidenti dei Consigli di Ascoli Piceno e Teramo, Armando Falcioni e Mauro Martino.
Nella splendida cornice della fortezza borbonica di Civitella, simbolo dell’antico confine di Stato che divideva i due territori, in una sala consiliare affollata da sindaci, amministratori, rappresentanti di associazioni, e da tanti cittadini, alla presenza dei Presidenti Piero Celani e Walter Catarra e delle Giunte provinciali si erano poste le basi per una rinnovata cooperazione di due realtà divise dai confini territoriali, ma accomunate da tradizioni, abitudini di vita ed un omogeneo tessuto socio economico e produttivo.
Il documento varato dai Consigli dà mandato alle Giunte di pianificare e calendarizzare azioni “volte a riempire di nuovi e concreti contenuti il protocollo d’intesa per il rilancio dell’Area Vibrata – Tronto prima fra tutte l’esigenza di coordinamento dei diversi livelli di governo locale nei confronti di un territorio di confine da trattare come “unicum” inscindibile”. Tra i punti salienti dell’atto ci sono quelli di sollecitare un incontro congiunto al Governo “Monti” al fine di “chiedere il finanziamento delle azioni necessarie previste nei pregressi documenti redatti per sostenere il rilancio dello sviluppo economico dell’Area Vibrata –Tronto” e “trattare in maniera concreta e diretta il rapido smobilizzo dei fondi per il risarcimento dei danni causati dagli eventi alluvionali dell’1, 2 e 3 marzo 2010 che spettano di diritto a tali territori sulla base delle richieste ufficiali già formalizzate da parte delle Province di Teramo e Ascoli Piceno e delle Regioni Abruzzo e Marche”.
“Sono soddisfatto di questo traguardo - ha commentato il Presidente del Consiglio Provinciale Armando Falcioni - è stato infatti centrato l’obiettivo, pianificato nell’adunanza congiunta di Vivitela che ritengo un evento di portata storica, di avviare una collaborazione istituzionale nuova e concreta tra importanti realtà limitrofe per ricercare insieme soluzioni politiche amministrative anche inedite. L’auspicio - prosegue Falcioni - é che nel dibattito sulla probabile riforma istituzionale delle Province sia presa in considerazione la realizzazione delle cosiddette aree vaste anche soluzioni mirate, di tipo interregionale, affinché i territori Piceno ed Aprutino, che singolarmente rischiano di produrre marginalità e zone franche (queste nel senso deleterio della parola), siano invece messe in grado di dispiegare appieno tutte le loro potenzialità di crescita in sinergia. E’ poco producente che territori omogenei si facciano concorrenza come sta accadendo, per esempio, per la diversa applicazione delle accise sui carburanti. Ritengo che questo risultato sia il primo di una lunga serie affinché i territori, anche se amministrativamente distinti, per certi temi operino come se fossero uno soltanto.”