Avevamo chiesto mesi fa, con un accorato appello rivolto all’Amministrazione Comunale, di cancellarle per non infangare la memoria dell’uomo che ha speso tutta la sua vita per dare lustro alla nostra città nello sport, nel lavoro, nel sociale, restando un esempio per tutti noi. Così come speravamo di rivedere al suo posto prima dell’anniversario, la targa trafugata all’inizio del Viale a lui dedicato. Nulla di tutto questo è accaduto. Mentre noi sogniamo Ascoli patrimonio dell’Unesco, sede della Università della Pace, città della fraternità, mentre ci sforziamo di promuovere il dialogo interculturale e interreligioso fa rabbia vedere i muri imbrattati con scritte inneggianti alla guerra, al razzismo, alla violenza, che segnalano un degrado socio culturale di parte dei nostri giovani, incuranti del danno che arrecano al loro stesso futuro. Fa rabbia vedere nella città “medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana” calpestata la dignità di chi ha combattuto e donato la propria vita per restituire la libertà a quegli stessi giovani che senza memoria e cultura, inneggiano al nazifascismo. Bene le misure adottare dall’Amministrazione Comunale per inasprire le sanzioni oltre alla costituzione di parte civile, ma insieme a queste misure, occorre sostenere il mondo dello sport, della cultura, del volontariato, avviare percorsi di formazione per una forte educazione al pensiero critico, alla libertà reale, al sogno, alla curiosità, all’utopia. Se invece si continua ciecamente da parte del Sindaco e della Giunta a confondere l’informazione con la formazione, a premiare i migliori abbandonando i peggiori, a scambiare la cultura con gli eventi, ecco che i muri continueranno ad esprimere un disagio che ci preoccupa non poco.