Alla cerimonia ha presenziato, quale massima Autorità militare, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe VALOTTO.
Ad accoglierlo, il Comandante per la Formazione, Generale di Corpo d’Armata Giuseppe Emilio GAY, il Comandante del Raggruppamento Unità Addestrative dell’Esercito, Generale di Divisione Antonio ZAMBUCO e il Comandante del Reggimento, Colonnello Michele VICARI.
Tra le autorità erano presenti in tribuna d’onore, il Sindaco, Avv. Guido CASTELLI, il Presidente della Provincia, Ing. Piero CELANI, il Vice Prefetto, Dott. Salvatore ANGERI ed il Procuratore militare, Dott. Marco DE PAOLIS.
Il giuramento è stato intitolato alla memoria del Maggior Generale Orazio DOGLIOTTI, figura eroica del Risorgimento Italiano e si inserisce nel quadro delle celebrazioni conclusive per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia, unitamente all’iniziativa “Caserme Aperte” del 4 novembre prossimo.
Il Generale DOGLIOTTI, valoroso Ufficiale di artiglieria, si distinse in particolare nell’ ambito della terza guerra di indipendenza, allorchè, agli ordini di GARIBALDI, riportò una memorabile vittoria sugli Austriaci nella battaglia di BEZZECCA.
Per l'azione dell'artiglieria ai suoi ordini, durante la campagna, il DOGLIOTTI fu decorato di medaglia d'oro al valore con regio decreto 6 dicembre, 1866 “pel suo contegno pieno d'intelligenza, di slancio e di bravura ad AMPOLA e a BEZZECCA ed in tutti i combattimenti dove si è trovato alla testa dei suoi valorosi artiglieri“.
Acquisito solennemente con il Giuramento lo status di militare, i soldati del 235° completeranno il loro iter formativo prima di raggiungere, nella prima decade di novembre, gli Enti ed i Reparti dell’Esercito Italiano, dislocati su tutto il territorio nazionale.
Il Discorso del capo di Stato Maggiore dell'Esercito Generale Giuseppe Valotto
Autorità, dott. De Paolis, presidente Celani,
gentili ospiti, a voi tutti il più sincero ringraziamento
dell'esercito e mio personale per aver scelto di essere
al fianco delle nostre giovani volontarie del 3° blocco
2011 in una giornata per loro indimenticabile.
Rendo omaggio alla bandiera di guerra del 235°
Reggimento "Piceno", ai gonfaloni del comune e della
provincia di Ascoli Piceno, decorati di medaglia d'oro al
valor militare, e al gonfalone della Regione Marche,
che qui rappresentano i più nobili valori della patria.
Rivolgo un commosso pensiero al caduti che, per tenere
fede al giuramento prestato, hanno sacrificato la loro
vita nella piena convinzione di dover adempiere il loro
dovere fino in fondo.
Il loro esempio sia per tutti noi un quotidiano e forte
sprone per continuare la nostra opera al servizio del
paese e della collettività nazionale.
E desidero rivolgere anche un particolare indirizzo di
saluto a tutti coloro che, feriti in azioni di
combattimento - come il 1° caporalmaggiore Cristina
Buonacucina, del 32° reggimento guastatori, passata,
come tutte le nostre ragazze, proprio da questa unità
addestrativa nel 2005 - stanno affrontando, con
coraggio e grande determinazione, la difficile fase di
riabilitazione per poter rientrare nei nostri ranghi.
La nostra Cristina - che viene da Foligno, dove ha
certamente ereditato la proverbiale caparbietà che
caratterizza gli abitanti della cittadina umbra, di cui mi
pregio di essere cittadino onorario - ha sorpreso tutti
per il grande coraggio, dimostrato già nell'immediatezza
del gravissimo ferimento, nonché per l'eccezionale
forza d'animo e la ferma volontà di recupero per un veloce
e pieno rientro presso la propria unità. A lei e a tutti i nostri
feriti vada, dunque, il nostro sostegno e il miglior auspicio
per una pronta e rapida guarigione. Saluto i rappresentanti
di base e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma.
La vostra vicinanza e il vostro supporto testimoniano i
tradizionali e solidi vincoli esistenti fra le nuove
generazioni e coloro che le hanno precedute. Rivolgo un riconoscente
omaggio alla splendida città di Ascoli Piceno, che ormai da tanti anni
ospita il 235° Reggimento con il calore e l'affetto tipici della
generosa gente marchigiana, e al suo sindaco, avvocato
Guido Castelli, che ci ha sempre voluto mostrare, specie
negli ultimi tempi, la vicinanza sua e dell'intera
cittadinanza all'esercito e, in particolare, al 235°.
Infine, esprimo, a tutti voi familiari, la mia più sincera
riconoscenza per aver voluto condividere con i vostri
cari le emozioni di una cerimonia che non ha eguali per
intensità e significato. Vi sono grato per questo e vi
esorto ad essere orgogliosi per la nobile e coraggiosa scelta
di vita effettuata dalle vostre ragazze.
Il giuramento rappresenta, infatti, un momento
fondamentale, anzi, fondante della vita di un militare ed
assume un significato del tutto particolare quando
viene celebrato in maniera solenne, cosi come nella
giornata odierna. Ed è per questo che il mio saluto più sentito e caloroso
va, oggi, proprio a voi, volontarie del 3° blocco, vere
protagoniste di questa cerimonia. Il vostro giovanile entusiasmo
e la vostra forte determinazione vi hanno consentito di superare
brillantemente la prima impegnativa fase dell'iter formativo.
Care volontarie, in questo breve periodo avete dimostrato
di possedere tutte quelle qualità e quei principi
che sono indispensabili per affrontare al
meglio una professione tanto straordinaria, quanto
difficile e impegnativa. Con il giuramento pronunciato
vi siete formalmente impegnate ad assolvere, con dignità ed onore,
l'altissimo ruolo di servitori dello stato, delle sue
istituzioni e del suo popolo... del nostro popolo.
L'esercito fa pieno affidamento su di voi e sulla vostra
spinta motivazionale per garantire al nostri reparti
quell'indispensabile continuità, quella linfa giovanile
che è vitale per la nostra istituzione e che ci consente
di operare con straordinaria intensità e qualità,
contribuendo a fare della forza armata un'istituzione
di prestigio e di riferimento per l'intero paese.
Sono certo che sarete all'altezza del gravoso compito
che vi attende, come lo sono state le colleghe che vi
hanno preceduto. e questo lo posso affermare senza timore di smentita,
poiché quando mi reco in visita alle unità - e mi
riferisco soprattutto a quelle impiegate in operazioni,
in patria e all'estero - rimango sempre favorevolmente
colpito dalla determinazione, dalla grinta, dalla
compostezza e dalla serenità con le quali le nostre
ragazze svolgono il loro compito, a dimostrazione
della loro preparazione e della loro professionalità.
Volontarie del 3° blocco 2011!
L'esercito, di cui siete entrate a far parte a pieno titolo
con questa solenne cerimonia, è un'istituzione efficace,
sempre pronta e disponibile ... una vera e insostituibile
risorsa per il paese.
... Un'istituzione altamente formativa e, consentitemi,
soprattutto leale, affidabile, "pulita" e trasparente - e
lo dico con forza, convinzione e determinazione proprio
in questa sede, ad Ascoli e al 235° Reggimento -
l'esercito è una istituzione pulita e trasparente che
poco, pochissimo chiede e che, per contro, tanto,
tantissimo dà, anche in termini di vite umane.
...Un'istituzione solida, custode di un unico ed
inestimabile patrimonio di tradizioni e, soprattutto, di
valori quali disciplina, onore, lealtà, senso del dovere
e fedeltà alle istituzioni democratiche.
un patrimonio di valori - quello della nostra
istituzione - che non può e non deve essere messo in
discussione da episodi isolati e devianti, episodi che
proprio la nostra istituzione, per prima e da sempre, è
impegnata a individuare e a perseguire con assoluto
rigore e ferma determinazione.
Quando asserisco che la forza armata è un'istituzione
"pulita" non intendo certo affermare che essa sia
assolutamente "pura". La società militare è uno
spaccato della società esterna e come tale ha al suo
interno le stesse variabili e le stesse dinamiche.
ciò che cambia radicalmente è la percentuale di
eventi devianti che in forza armata, in proporzione al
numero del personale che ricordo superare le 100.000
unità, è significativamente inferiore rispetto ad altre
realtà lavorative. I casi registrati annualmente sono davvero
esigui e, fatto ancora più1 importante, vengono puntualmente
perseguiti con assoluto rigore.
E' questo, dunque, che mi spinge ad affermare - e lo
faccio nuovamente con la mia abituale determinazione -
che la nostra e1 un'istituzione "pulita e trasparente"
dove esistono dei valori e dei principi che, base
imprescindibile del nostro operato, producono effetti
ampiamente positivi sui nostri dipendenti.
A riprova di quanto detto, desidero ricordare che sono
trascorsi ben 11 anni da quando l'arruolamento è stato
aperto, per legge, anche a personale di sesso femminile
e le donne costituiscono, oggi, circa l'8% dei 106.000
effettivi dell'esercito italiano.
Ebbene, i dati, che sono di pubblico dominio, ci indicano
chiaramente come i fenomeni devianti segnalati
complessivamente in tutti i reparti della forza armata
siano di modesta entità e, comunque e mi ripeto ancora
una volta, mai nascosti ma sempre perseguiti e
prontamente denunciati all'autorità' giudiziaria.
questa è l'istituzione, care ragazze e care colleghe del
3° blocco 2011, che oggi vi dà il suo caldo benvenuto;
ma ricordate sempre e abbiate sempre presenti questi
valori e questi principi che oggi avete solennemente
suggellato con il vostro giuramento e ricordatelo
sopratutto nei momenti di difficoltà...
... essi si riveleranno dei riferimenti indispensabili per
poter orientare al meglio il vostro comportamento e
per poter conseguire pienamente tutti gli obiettivi che vi
verranno di volta in volta assegnati.
Affrontate tutte le nuove sfide con entusiasmo e
serenità, forti della consapevolezza di essere parte
attiva di un'organizzazione dinamica, sana e certamente
capace di assolvere tutti i compiti che il paese le
assegna.
Care volontarie, inutile ricordare - come purtroppo
dimostrano i recenti avvenimenti nel teatro afgano -
che avete scelto una professione difficile, in molti casi
anche dura e rischiosa, ma sicuramente entusiasmante,
per l'intensità dei valori etici e umani che la
contraddistinguono, per lo spirito di cameratismo e per
i solidi vincoli di amicizia che riesce a far nascere tra i
componenti di una stessa squadra, come dimostra
proprio l'esempio, citato all'inizio, del 1° caporalmaggiore Cristina Buonacucina...
... questo ve lo dice un collega più vecchio di voi, che ha
trascorso oltre 45 anni con le stellette, di cui 23 in
comando e con 3 operazioni all'estero, e che non
cambierebbe con nulla al mondo le soddisfazioni
acquisite in questa meravigliosa cavalcata di oltre 45
anni di servizio.
Tra poche settimane sarete assegnate al diversi reparti
e contribuirete direttamente alle molteplici attività
operative che interessano le nostre unità.
Non abbiate tentennamenti nell'assumervi le
responsabilità che vi verranno affidate; operate
sempre con coraggio, onestà e serenità.
Siate voi le prime custodi del prestigio delle unità e
degli enti in cui andrete a vivere e non esitate a
denunciare atteggiamenti e comportamenti che possono
ledere il nome della vostra squadra e, più in generale,
dell'unità o, addirittura, dell'intero esercito.
i nostri reparti vi aspettano perché hanno bisogno di
voi, perché si aspettano da ognuna di voi un nuovo e
sempre più' importante contributo.
Ma consentitemi anche, in questa giornata che segna una
delle mie ultime apparizioni da capo di stato maggiore
dell'esercito w che rappresenta il tramonto di
un'intensa carriera al servizio del paese, di rimarcare
con forza a bontà del lavoro svolto dal 235°
Reggimento “piceno" e soprattutto della bontà di una
decisione assunta 10 anni fa di accentrare l'addestramento di base del
personale femminile neo-arruolato in un unico ente.
Sono i dati, incontrovertibili e al di sopra di ogni più
rosea aspettativa, che ce lo dicono!
In particolare, dal febbraio 2000 a oggi, il 235°
Reggimento ha provveduto all'istruzione e
all'addestramento iniziale di circa 17.000 ragazze, che, in
questo momento, prestano servizio tra i ranghi delle
nostre unità, in Italia e all'estero ed anche presso
altre forze armate e corpi armati dello stato e il
loro operato, altamente positivo è sotto gli occhi di
tutti.
Le donne soldato sono, nella stragrande maggioranza,
ottime professioniste e, nella giornata odierna, ho
voluto espressamente che alcune di loro, passate per
questo reggimento, fossero presenti per testimoniare
quanto vi sto dicendo e per costituire l'esempio da
seguire e, se possibile, da imitare per voi, volontarie del
3° blocco.
Il già più volte citato 1° caporalmaggiore Cristina
Buonacucina, del 32° Reggimento genio guastatori, che,
rimasta gravemente ferita da un ordigno esplosivo
mentre conduceva un'attività operativa nella regione
ovest dell'Afghanistan, ha rifiutato la comodità di
effettuare la lunga fase di riabilitazione fisica a casa, a
Foligno, vicino al propri affetti familiari.
Ha scelto, invece, di restare a Torino, per essere sempre
vicina al proprio reggimento e al propri colleghi, che,
tra l'altro, non hanno mai mancato di sostenerla,
secondo il più esaltante spirito di squadra e di
cameratismo.
La Buonacucina avrebbe voluto essere presente tra noi
per condividere l'odierna giornata, ma le sue attuali
condizioni glielo hanno impedito.
E ancora : il tenente Carla Brocolini, che è stata al 235°
nel 2001 e che è la prima donna della forza armata ad
aver conseguito il brevetto di pilota osservatore ad
ala fissa, dopo aver superato brillantemente un
durissimo corso di addestramento al volo presso
l'esercito degli stati uniti.
E infine, il tenente Pamela Elena Sabato, anche lei
allieva del reggimento nel 2001 prima di intraprendere
la strada dell'accademia militare; lei è il primo pilota
donna di elicottero d'attacco A-129 ed ha già
partecipato, nel teatro operativo afgano, a missioni di
combattimento, dimostrando una tenacia e una
professionalità di non comune spessore.
questi sono solo alcuni dei risultati delle attività'
svolte al 235° Reggimento, vera nicchia di eccellenza
dell'esercito dal punto di vista addestrativo, e questi
sono solo tre esempi a riprova dell'alto livello di
professionalità' raggiunto dalle nostre donne in
uniforme.
Una professionalità che si è formata proprio in questo
reggimento, grazie all'instancabile e disinteressata
opera del personale d'inquadramento e istruttore, di
ogni ordine e grado.
Personale capace, competente, con una preziosa
esperienza operativa che, a mio parere, merita ben
altre attestazioni, ben altra gratificazione e
considerazione di quella che alcuni, per fortuna
pochi. Hanno cercato negli ultimi tempi di attribuire.
gli attacchi strumentali condotti a volte con una
spiegabile insistenza al reggimento non rendono
giustizia in primis al personale di inquadramento e,
ancora, alle migliaia di donne transitate in questo
reparto e dimostratesi serie professioniste.
non è tollerabile che l'onestà, l'esemplarità e lo
spirito di sacrificio di molti vengano meno focalizzando
l'attenzione esclusivamente su casi singoli per quanto
dolorosi, per i quali noi stessi reclamiamo con forza
giustizia e trasparenza.
La grande maggioranza dei nostri militari, uomini o
donne che siano, sanno perfettamente che il solenne
giuramento prestato ad inizio carriera non solo regola
la nostra vita come soldati, ma ci vincola, anche nella
vita privata, soprattutto negli orari fuori servizio, a
tenere un comportamento sempre ispirato all'onore e
alla dignità', a quei principi che ci impone il nostro
severo codice deontologico militare...
...e chi se ne allontana sa benissimo che ne dovrà
pagare le conseguenze perché da sempre la forza
armata è - e sarà - assolutamente inflessibile nei
confronti di chi contravviene a questo fondamentale
obbligo morale e deontologico.
E concludo, rinnovando a tutti gli intervenuti, alla
città' di Ascoli e al suo sindaco, il ringraziamento della
forza armata, con la fierezza e l'orgoglio di essere il
capo di stato maggiore di una istituzione che tanto
prestigio sta dando al nostro paese.
Ma il più fervido ed affettuoso "in bocca al lupo"
dell'esercito e mio personale va alle volontarie del 3°
blocco 2011, esprimendovi tutti il mio profondo
apprezzamento per la vostra coraggiosa scelta di vita.
Benvenute fra noi, care ragazze! Viva il 235° Reggimento!