L'operazione, condotta dagli agenti della Polizia Provinciale nella notte di sabato scorso, frutto di mirate e delicate indagini, è servita a contrastare un’attività venatoria praticata con mezzi e tecniche proibite che danneggiano gravemente la fauna locale. Ai responsabili, colti in flagranza, sono state elevate le sanzioni previste dalla legge e sequestrate le apparecchiature elettroniche illegalmente utilizzate per attrarre i volatili oggetto di caccia.
"In questo periodo dell'anno si registrano infatti di frequente, in palese violazione ai principi dell'etica venatoria, episodi incresciosi - recita una nota della Provincia - Taluni cacciatori, (ma è assolutamente inappropriato il termine), sprezzanti delle regole riempiono i carnieri in modo illecito, posizionando nelle campagne, nelle ore notturne, richiami acustici elettronici per ingannare le quaglie di ripasso, migranti verso i siti di svernamento, per poi abbatterle a decine la mattina successiva.
La strage di quaglie, concentrate in pochi metri di terreno mediante il ricorso a marchingegni di frode, denota come la caccia non sia da alcuni vissuta sportivamente causando seri danni alle specie che, in questo periodo, migrano con i giovani nati e le femmine riproduttrici. Pertanto, la Polizia Provinciale vigila con attenzione sul territorio per prevenire ed evitare ogni abuso, salvaguardando l’integrità delle risorse naturali".