Bancarotta Jean Klebert, qual è il ruolo di Fineco Capital Sca?

Bancarotta Jean Klebert, qual è il ruolo di Fineco Capital Sca?

Il Gip Carlo Calvaresi ha forti dubbi sulla influenza che il fondo lussemburghese ha avuto

In realtà, secondo Scaramucci, non sarebbero mai stati toccati i veri vertici di Fineco Capital Sca. Sono state sequestrate le royalties derivanti da l'utilizzo di 25 marchi e un immobile a Ferrara per un valore di oltre 11 milioni di euro.
Sono state disposte rogatorie internazionali su quei conti esteri nei paradisi fiscali: Madeira in Portogallo, nel Principato di Monaco e in Svizzera. Gli stessi inquirenti non negano che ci possano essere ulteriori svolte perché l'indagine, coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Ettore Picardi, non è completa e la perquisizione nelle abitazioni e negli uffici dei Sansoni (Milano, Bologna e Ferrara) ha consentito di prelevare materiale ritenuto interessante.
“Stiamo dando un messaggio – dice il comandante provinciale Fabrizio Chirico, con il colonnello De Chiara e il tenente Marzano – non sempre i paradisi fiscali pagano, siamo riusciti ad espugnarli”. I due fratelli ferraresi sono ritenuti responsabili del fallimento delle società Jean Klebert (Cosmetica Integrata Srl) e J. Klebs (J. Holding Srl) avvenuto nel 2007.
Dal 2000 hanno creato un giro fittizio di cessione e riacquisizione dei marchi nel settore cosmetico sgonfiandone il valore e gonfiandolo nuovamente perché secondo gli inquirenti J. Klebs doveva essere quotata in borsa.  Le due società erano state acquisite dal Gruppo Vitawell di Mauro Scaramucci nel 2002 e si sono rivelate il “Cavallo di Troia” che lo ha portato al dissesto nel 2004 provocando la perdita di oltre 800 posti di lavoro. 
Il Gip Carlo Calvaresi pone l'accento sul ruolo di Fineco Capital Sca che con i Sansoni era socia al 70% di queste società che poi vengono cedute a Scaramucci.
Strano per il magistrato che con il loro grado di competenza non avessero valutato il vero valore di questi asset. Infatti tra gli accusati di bancarotta fraudolenta ci sono due rappresentanti di Fineco Capital Sca: Alessandro Edmondo marina e Fabrizio Basilico.
La mente dell'operazione è il famoso avvocato svizzero Fabrizio Pessina, anche lui indagato, oltre a Piero Canzani. Indagato anche Mauro Scaramucci (con collaboratori e familiari). Scaramucci, secondo gli inquirenti, avrebbe ceduto ai Sansoni (Goiana Sa, la loro società lussemburghese) i marchi ricevendo crediti inesigibili, allo scopo di dividersi dai Sansoni stessi.
“E' singolare – dice Scaramucci – che non si tenga conto dei contratti dove in primis c'è una clausola rescissoria se i marchi non vengono pagati, quindi non c'è dolo.
Poi la società InFin Srl del mio gruppo con quei crediti avrebbe acquisito il 16% di Vitawell, quindi il valore di quella partecipazione.
E soprattutto in quel momento per salvare Vitawell stavo mettendo in piedi l'operazione “Joiness”, bloccata da Fineco Capital, ampiamente spiegata nel processo Terme di Montecatini dove sono stato assolto con formula ampia. Si vuole far credere ancora che fossi masochista?
In realtà tutte queste cose le ho denunciate nel 2005 ma quella denuncia è finita a Ferrara e morta chissà dove. Dunque avrei denunciato me stesso?”.