Di Nanna era venuto ad Ascoli per chiedere copie del fascicolo, in vista dell'incidente probatorio che dovrebbe essere fissato per la fine del mese, e aveva incontrato il pm Carmine Pirozzoli. Katia Reginella in questo momento è senza difensore.
Se resterà in questa condizione la Procura ne nominerà uno d'ufficio. Cosa sta accadendo? La chiave di lettura per questi avvenimenti potrebbe stare nelle dieci pagine delle consulenza dello psichiatra Alessandro Meluzzi che scrive : “ (Katia, ndr) … dovrebbe essere considerata in questa vicenda processuale una parte lesa ancorché oggettivamente corresponsabile di alcuni passaggi della vicenda ma in condizioni psichiche tali da renderla valutabile come semincapace di intendere, ma soprattutto incapace di volere.”
Katia in qualche modo subisce ancora la fortissima dipendenza da Denny Pruscino? Né le sbarre alle finestre né le mura del carcere di Castrogno rendono libera questa donna-bambina dalle strategie del marito? Non ci sono altre spiegazioni al comportamento di Katia Reginella.
Che ci sia una regia indipendente dalla sua volontà è ormai certo. Occorre capire in quale modo questa venga attuata. Alle prime battute dell'indagine giudiziaria il capitano Nino De Luca con i carabinieri della Compagnia di Ascoli aveva “inseguito” Denny e Katia con la tecnologia per carpire il segreto della scomparsa del piccolo di due mesi e mezzo. I due coniugi erano stati intercettati. In quelle intercettazioni ambientali c'è una fotografia delle personalità di questa coppia: l'elemento forte (Denny) e quello debole (Katia). Pruscino è lo stratega.
Poco gli importa della sorte di Katia che utilizza come oggetto. E' forse l'unica situazione nella quale possa sentirsi padrone di fronte ad una donna, una donna-bambina però (basta guardare un disegno fatto da lei e consegnato a Meluzzi). C'entrano qualcosa allora le lettere che Denny ha scritto a Katia.
Quelle lettere d'amore che Denny le ha inviato dal carcere di Marino del Tronto nei giorni in cui aveva tentato il “suicidio” bevendo 50 millilitri di varechina molto diluita in acqua? Quegli scritti hanno avuto anche l'effetto di farle cambiare ogni volta il suo difensore?
Se è la logica la guida per uscire dal dedalo di situazioni fittizie delle quali questa vicenda si arricchisce, allora occorre partire dalle intercettazioni ambientali. Lì sono cristallizzate le uniche parole, voci, atmosfere successive al momento terribile che decide il destino del piccolo Jason, immuni da fattori esterni.
Ci sono solo Denny e Katia. Parte da quel momento, ma forse da otto anni addietro, da quando convivono cioè, una sorta di plagio continuato.
Katia ha scritto al Messaggero che suo marito ha ucciso Jason. Eppure in prima battuta Denny l'aveva convinta a prendersi ogni responsabilità. Ora sta continuando a distanza con il suo influsso per renderla meno credibile? Vuole forse farle cambiare nuovamente versione?