Un elemento medico legale che si desume dalla perizia depositata il 13 luglio dall'anatomo patologo Adriano Tagliabracci. ''Si chiede l'arresto di un uomo, ma gli accertamenti - dichiarano all'ANSA i difensori di Parolisi, Valter Biscotti e Nicodemo Gentile - lasciano intendere che l'omicidio e' stato compiuto da una donna''.
''Nelle prime righe delle quasi cinque pagine di quesiti chiesti dai pm al medico legale - spiegano - si chiede di verificare se ci sono altri Dna oltre a quelli di Salvatore e Melania: ebbene, la risposta a questo quesito è quasi mascherata in due righe nelle conclusioni del perito''.
''Occorre andare a spulciare i dati nelle oltre 80 pagine - seguitano i difesnsori di Parolisi - per scoprire che: Melania ha tentato di difendersi con le mani durante l'aggressione; sotto l'unghia di una mano é stato trovato del Dna di una donna; il Dna di Salvatore e' stato trovato solo nella bocca di Melania come probabile conseguenza di un bacio''.
Inoltre, ''le ferite sono state provocate da due diverse armi (o oggetti) e in tempi diversi''. ''Questi dati, da soli, consentono - concludono - la rovina del castello accusatorio a senso unico contro Parolisi tralasciando altre piste. Noi chiediamo: chi é la donna che ha aggredito e probabilmente ucciso Melania?''.