Agli indagati sono stati contestati i delitti di tratta, riduzione in schiavitù e favoreggiamento all'immigrazione clandestina (le donne venivano reclutate in Nigeria, accompagnate sino in Libia e da li venivano fatte imbarcare alla volta di Lampedusa) nonché di aver agevolato, favorito e sfruttato la prostituzione delle cittadine nigeriane che, fatte giungere in Italia, venivano costrette a prostituirsi al fine di poter saldare il debito contratto con l'organizzazione criminale. Tra queste, una ragazza che voleva sottrarsi all'organizzazione e stata picchiata dalla sua sfruttatrice che le ha sfregiato il volto in modo permanente .
Sono state eseguite misure cautelari anche nei confronti di italiani ed in particolare di due personaggi C.G. di 52 anni di Monsampolo del Tronto e P.Y. di 49 anni di Martinsicuro, di cui uno un tassista, che accompagnavano con il proprio veicolo ed il taxi le prostitute sui luoghi di esercizio del meretricio - nel caso in specie la nota S.P. Bonifica e le riaccompagnavano a casa a fronte della dazione di corrispettivi in denaro fornendo anche, nel caso in cui erano operative pattuglie delle forze dell'ordine, fattivo apporto informativo non facendole scendere. E' stato eseguito il sequestro preventivo di un immobile ubicato in provincia di Piacenza, di proprietà di un cittadino italiano che aveva fornito alloggio ovvero ceduto in locazione 1'immobile alle immigrate clandestine, favorendone la permanenza irregolare sul territorio della Stato al fine di esercitare la prostituzione, in tal modo traendone ingiusto profitto mediante ricezione di somme di denaro e prestazioni
sessuali, al fine di ridurle in schiavitù le donne costringendole a prostituirsi.
Durante le operazioni di intercettazione telefonica e state catturato un latitante che, unitamente ad una indagata, aveva esercitato abusivamente attività finanziaria. In particolare avevano istituito, per la comunità nigeriana in Italia, dei punti di raccolta di valuta, da inviare in Nigeria attraverso canali alternativi non ufficiali.