Esami che nel complesso serviranno per verificare quanto tempo dopo la morte la vittima è stata colpita da altre 9 coltellate. Da questi risultati si potrà definitivamente scartare l'ipotesi che l'assassino sia tornato per la seconda volta a infierire sulla giovane mamma campana. Ipotesi per la verità che qualche giorno fa il professor Tagliabracci proprio su Panorama.it aveva escluso. Oggi il medico legale afferma intanto che «non sono compatibili con le ferite sulla vittima i modelli di coltelli a serramanico prelevati dagli uomini del Ros dei carabinieri presso la Casa del Coltello di Ascoli Piceno». Tagliabracci conferma anche la compatibilità del Bosco delle Casermette come scena del crimine. Al termine il pm Monti ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura.
I funerali “senza pace” di Melania
Carmela “Melania” Rea, 29 anni, uccisa con brutalità il 18 aprile nel Bosco delle Casermette a Ripe di Civitella (Teramo) approda al “limbo” di una sepoltura senza pace finché il suo assassino resterà un fantasma. Sarà tumulata a Somma Vesuviana lunedì 16 maggio nella stessa chiesa dove si era sposata con il caporalmaggiore Salvatore Parolisi: Santa Maria del Pozzo. Gli inquirenti stanno lavorando senza tregua dal 20 aprile, il giorno del rinvenimento del suo corpo grazie ad un anonimo telefonista. Era lì lacerata da 32 coltellate, con una mano “aggrappata” a quel terreno rosso bruno del Bosco delle Casermette e l'altra quasi nascosta sotto un manto di aghi di pino. Sarà difficile cancellare dagli occhi di Michele Rea, suo fratello, quell'immagine. In quel pomeriggio del 20 aprile a lui era toccato il riconoscimento di Melania. Oggi quella piaga è stata riaperta. Michele Rea è uscito dalla camera mortuaria dell'ospedale di Teramo con una maschera sul volto. Per due ore, insieme a suo zio Gennaro, ha assistito a quei momenti drammatici.
La sofferenza di Michele Rea
Ha vissuto anche oggi un momento drammatico …
«Sì… drammatico»
Ritiene che Melania stesse davvero a San Marco il giorno della scomparsa?
(Un grande sospiro, una pausa interminabile poi una risposta distante e una porta aperta verso un grande dubbio)
«...guardi ..., da quello che mi è stato detto, sì …però ...)
E l'idea che ha e che tiene per sé per ora?
«Mi riferisco a tutto, quindi …, anche noi come gli inquirenti abbiamo le nostre idee. Agiamo dai dati di fatto che abbiamo, comunque gli inquirenti stanno lavorando bene»
Salvatore ha descritto fedelmente luoghi e posizione del cadavere di Melania, dice che ha visto una foto da un telefonino, il suo?
«No, non il mio, lui dice da quello di Raffaele (Paciolla, ndr). Salvatore dice di sì, Raffaele dice di no, ora occorrerà un riscontro»
Salvatore Parolisi sembra voler nascondere qualcosa sul luogo di lavoro che non può dire anche se sa...
«Questo occorre chiederlo a lui...non ne abbiamo parlato, ecco, noi oggi vogliamo solo giustizia per mia sorella, trovare il colpevole e sapere perché l'ha fatto, poi si vedrà»
Salvatore Parolisi si dice distrutto
«Portatemi l'assassinio di Melania, uno può commettere degli errori, senza che questo c'entri niente con quello che è accaduto a Melania»
E la famiglia Rea continua nelle sua difesa, quasi una “custodia” di Salvatore, ma il caporalmaggiore resta latitante una prima volta, quando si tratta di riconoscere sua moglie morta vicino al Chiosco della pineta a Ripe di Civitella, lo è anche oggi durante l'ulteriore esame autoptico a Teramo. La bara di Melania viene chiusa e lui non c'è. Poi continua a piangere senza lacrime nel corso di un'intervista televisiva.
Ammette gli errori, ma telefona all'amante da una cabina telefonica pubblica il 1° maggio… perché?
Il giallo del telefonino di Melania
Melania non risponde al telefonino dalle 14,40 alle ore 19 del 18 aprile. Oltre alla sua amica Sonia, al marito Salvatore, hanno continuato a comporre quel numero senza avere risposta i carabinieri che erano impegnati nelle ricerche. Quel telefonino trovato accanto al suo corpo mercoledì 20 aprile riaggancia la cella telefonica nella mattinata dello stesso giorno e non reca messaggi, secondo lo studio dei tabulati da parte del Ros dei carabinieri. Per gli inquirenti non sarebbe stata staccata la batteria del telefono e sarebbe verosimile che un telefono con scheda Tim in quella zona abbia molta difficoltà ad agganciare il ponte radio diversamente invece per Wind, ad esempio, senza che la carica della batteria si esaurisca.
L'anello di fidanzamento di Melania trovato dai carabinieri accanto al suo corpo
E' un segnale? Melania l'ha perso difendendosi? Oppure l'ha scagliato contro qualcuno durante una lite furibonda? Risposte difficili da dare.
Ludovica P, la soldatessa amante di Sabaudia
Gli inquirenti hanno avuto una risposta dall'Esercito: il caporale Ludovica era in servizio in caserma. Tuttavia questo alibi sarebbe ancora al vaglio della procura ascolana.