Detto questo, però, nella valutazione delle caratteristiche e nell’individuazione delle aree occorre tenere conto di diversi fattori. Innanzitutto per area di sgambamento deve intendersi un luogo recintato o non recintato dove non solo si dà la possibilità all’animale di fare le deiezioni, ma è anche un luogo dove fare esercitare una necessaria e salutare attività motoria all’animale. Ecco quindi che le aree dovrebbero essere di adeguate dimensioni poiché, in molti casi, anche il proprietario intende la passeggiata con l’animale non solo come un obbligo ma anche come un’occasione per fare attività motoria. La creazione di aree per cani, inoltre, non deve mai avvenire a discapito di aree a verde attrezzato e per bambini soprattutto in realtà urbane dove la presenza di verde pubblico è molto limitata o quasi inesistente. Per questi motivi ritengo che la scelta e le dimensioni delle aree individuate dall’amministrazione non sia stata correttamente valutata né tantomeno, ma questo non è una novità, partecipata con i cittadini. Si è preferito, come spesso accade a quest’amministrazione comunale, portare avanti una scelta puramente di immagine facendo leva sul numero delle aree attrezzate piuttosto che sull’effettiva efficacia.
Il caso dell’area per cani a Borgo Chiaro mi pare rappresentativo.
Siamo, infatti, di fronte ad un’altra scelta calata dall’alto, senza alcuna logica, e che va a deturpare l’unica piccola area verde esistente in zona. Dopo una prima infelice scelta di realizzare l’area per cani posteriormente all’edificio del mercato di Borgo Chiaro, a lavori già avviati e in seguito ad alcune proteste di residenti, anziché soprassedere l’amministrazione ha ben pensato di spostare la realizzazione dell’area a pochi metri proprio in prossimità dei giochi per bambini, prevedendo, tra l’altro lo spostamento dell’altalena.
La scelta appare infelice, non solo perché fatta in una zona dove non esistono altre aree di verde pubblico, ma anche per le ridotte dimensioni.
Chi conosce le abitudini dei proprietari dei cani è ben consapevole che spesso viene colta l’occasione dell’uscita con il cane per fare una passeggiata. Che senso ha attrezzare un’area di poco più di 100 metri quadrati frequentata da bambini e vicina a negozi, abitazioni e fermata dell’autobus?
Da anni, fin da quando ero presidente della circoscrizione di Campo Parignano (1995-1999) ho proposto la valorizzazione delle sponde del Chiaro recuperate allora dall’erosione grazie all’intervento del compianto Assessore Regionale Bruno Di Odoardo. L’area con il percorso che scende da Via Amadio è quindi a 50 Metri dall’attuale sede scelta e può essere trasformata come passeggiata e area libera per i cani con un intervento affatto costoso e che potrebbe essere fatto anche in economia.
Da questo punto di vista non posso fare a meno di notare la continuità con la scelta della precedente giunta Celani di lasciare l’area in una condizione di abbandono.
Infine non posso che rilevare l’impegno disatteso dal Sindaco Castelli che pur di tranquillizzare i partecipanti all’assemblea pubblica tenutasi a Campo Parignano presso i locali della Parrocchia presso l’ex Caserma Vellei aveva rassicurato i presenti lasciando intendere un possibile ripensamento dell’amministrazione comunale. Evidentemente l’intento della rassicurazione era solo quello di placare gli animi in vista di una rassegnazione da parte della cittadinanza. Una tecnica antica molto conosciuta e praticata dal Sindaco che non perde occasione per dirsi ispirato alla dottrina della chiesa. In realtà, ahimè, predica bene e razzola male.