Il convegno ha visto la sua realizzazione sabato scorso nell’auditorium della Carisap ed è stato organizzato da Picusonline in collaborazione con Restart.
Un Polo scientifico, tecnologico culturale con strutture di eccellenza nel territorio che andranno a supportare le start-up più promettenti e affiancarle ad un centro universitario di prestigio: è questa la grande promessa. E l’obiettivo si fa serio: rialzare l’economia di un Piceno messo in ginocchio dalla crisi. Nel giro di dieci anni e con circa 200 milioni di investimenti dovrà esser creato il Polo tecnologico-culturale. Fino a 500 potrebbero essere le persone occupate nel progetto.
Ma ecco il primo step: giovedì il trasferimento di proprietà di Villa Tofani che dovrebbe ospitare il primo nucleo del Polo Tecnologico da Restart alla Provincia. Il Protocollo d'Intesa poi, ormai definito nei suoi contenuti portanti ha bisogno solo di alcuni aggiustamenti.
«Entro 4 mesi è prevista l’approvazione definitiva del progetto di bonifica» sostiene il sindaco Guido Castelli. «L’iter procede spedito», fa sapere Giuseppe Campanella, presidente di Fondamenta Sgr. Per un modello vincente ecco l’esempio di grandi parchi tecnologici internazionali come il polo M31 di Padova del professor Ruggero Frezza e il Parco tecnologico Padano del direttore Gianluca Carenzo, entrambi illustri ospiti del Forum.
Accanto a loro le istituzioni con in testa gli assessori regionali Canzian e Donati, il presidente della Provincia, Piero Celani, e poi Vincenzo Marini Marini, presidente della Fondazione Carisap, Emidio Andreani, presidente di Tecnomarche, Davide Damosso, direttore R&S progetti dell’Enviroment Park di Torino, Roberto Isidori, responsabile Ricerca e sviluppo Gruppo FAAM.
Il modello di Ascoli21, lanciato da Restart – società partecipata da Fainplast, Emmetregi, Fondazione Carisap e Genera (consorzio che riunisce oltre 40 importanti imprese del territorio) – ha un obiettivo chiaro: garantire alle future generazioni il diritto di godere di una parte importante della città che sarà restituita agli ascolani. Ma sarà una vera e propria “smart city”: oltre alla realizzazione del Polo tecnologico sono infatti previsti interventi residenziali di social housing, aree per le attività commerciali e di servizio ed un’ampia zona di verde pubblico. E sono stati tanti i giovani studenti ascolani accorsi in un auditorium stracolmo. Allora Ascoli21 strizza l’occhio anche a loro con una serie di iniziative rivolte ai “cittadini del futuro”. Una di queste è “Writing A21” un concorso dedicato ai writers che si terrà in estate: offrire ai giovani artisti gli spazi dove poter esprimere creatività e sentimenti nella più totale libertà.
«Trovare il comune denominatore sugli obiettivi strategici, altrimenti anche questo progetto avrà difficoltà – ammonisce l’assessore regionale al Progetto speciale per il Piceno, Antonio Canzian. È necessario andare tra i cittadini e rendere partecipata l’idea ancora non definita o definibile.
In questo percorso tutti dovremo esser ben coscienti del nostro ruolo, senza caparbietà o audacia di rivestire parti che non competono. Nel progetto ancora non vedo un coinvolgimento pieno degli imprenditori, anche se è importantissimo il risultato attuale di Restart; tutta la classe imprenditoriale deve dimostrate come questo sia un progetto strategico che potrà dare la spinta decisiva per la rinascita del territorio».
Ascoli21 non è però riconducibile solo all’insediamento del Polo tecnologico-culturale. C’è da considerare il peso del processo di bonifica dell’area. Ecco allora l’impegno della Regione secondo Canzian. «La Regione Marche sta cercando di far decollare in modo prudente questo aspetto: poco tempo fa abbiamo messo a disposizione 1,4 milioni di euro per la bonifica e il riutilizzo di Villa Tofani – afferma l’assessore ascolano - E’ evidente che servano ancora risorse. Stiamo valutando l’idea di rimodulare i fondi Fesr-Fas per le aree sottosviluppate: il progetto di riconversione della Carbon può ritenersi a tutti gli effetti uno degli obiettivi strategici della Regione. Questa settimana ci sarà una proposta di delibera in giunta per dare seguito al Protocollo d’intesa delle vallate del Tronto e della Vibrata per richiedere il riconoscimento del Ministero dello sviluppo economico di queste due aree come in crisi industriale complessa e dare quindi la possibilità di accedere a fondi statali e comunitari».
Il ruolo di Comune e Provincia. «Insieme alle istituzioni locali dovrà esser realizzato un tavolo che orienti e sostenga il percorso lastricato ancora di difficoltà. Esiste per la verità anche un problema tecnico, ovvero quale lo strumento urbanistico? La dirigenza regionale di pianificazione territoriale valuterà che possa esser consentito il piano di riqualificazione urbana, più rapido rispetto ad una comune variante urbanistica – rivela Canzian.
Un’altra questione è il problema dell’occupazione. La vicenda dei lavoratori ex Sgl Carbon non va mai dimentica – dichiara l’assessore – Sono decine coloro che sono al momento sostenuti da ammortizzatori sociali. Per poter continuare ad usufruire di tali risorse, la Regione ha bisogno di avere una progettualità quanto più possibile credibile per giustificare la misura dell’intervento. La realtà è che la Carbon ha sostenuto il reddito di due, tre generazioni di questa città. Il progetto di oggi è fondamentale, ma si tratta anche di un dare un significato emotivamente positivo: Ascoli un obiettivo di così grande prestigio è in grado di centrarlo».