Il livello di iodio-131 presente nel reattore n.2 è così alto da far ipotizzare all'Agenzia che l'acqua possa essere legata in qualche modo al nocciolo. La radioattività registrata infatti è di 1.000 millisievert/ora.
L'emergenza contaminazione sale. E purtroppo i tentativi di messa in sicurezza sono frenati dalla minaccia radiazioni. Per oggi era previsto il passaggio dalle autobotti dei pompieri alle pompe elettriche per iniettare acqua nei reattori in modo da accelerare i tempi ed evitare ulteriori ritardi.
Le fonti di perdita di materiale nocivo restano ancora da individuare quando lo iodio è salito a 1.850 volte i limiti legali nelle acque immediatamente vicine all'impianto di Fukushima.
Anche la radioattività in mare di fronte alla centrale di Fukushima è di 1.850 volte superiore ai livelli di norma, secondo l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare, che solo ieri aveva rilevato una presenza di iodio-131 in acqua 1.250 volte al di sopra del normale.