Al termine dei controlli è emersa un’evasione di imponibile Ires ed Irap di circa 1,5 milioni di euro.
Uno scarto di troppo - Al centro della verifica, la rideterminazione dei ricavi derivanti dalla compravendita di “vongole”, che costituiva circa il 90% del volume d’affari complessivo dell’azienda nel periodo d’imposta 2008. Attraverso l’esame dettagliato di oltre 15mila fatture di acquisto e di vendita e dai riscontri contabili è risultata un’omessa fatturazione relativa a quasi 600mila kg di vongole.
In sede di contraddittorio, la differenza tra il totale delle fatture di acquisto e di vendita è stata giustificata dall’impresa come scarto di prodotto a seguito della sua pulizia e calibratura. Ma ai verificatori è apparso del tutto inverosimile che potesse essere ogni anno “rigettato in mare” circa il 30% del prodotto totale. In pratica circa 1,6 milioni di euro, su un totale di circa 4,7 milioni di euro di vongole acquistate.
Le vongole “effettive” - Più realistico, invece, per gli ispettori del Fisco uno scarto pari al 5% che, applicato al totale degli acquisti, ha messo in evidenza maggiori ricavi non contabilizzati per oltre 1,5 milioni di euro. Di conseguenza, con l’avviso di accertamento notificato alla società sono state contestate maggiori imposte per circa 1 milione di euro, tra Ires, Irap e Iva, e quasi 1,2 milioni di euro di sanzioni.
La Direzione Provinciale di Ancona ha trasmesso all’autorità giudiziaria competente i risultati dell’indagine per una eventuale azione penale.