«Ascoli si doti di un Piano del Verde urbano»

«Ascoli si doti di un Piano del Verde urbano»

Con interventi di valorizzazione culturale, di promozione della cultura e del rispetto del verde

Gli rammentiamo l’incontro avvenuto alcuni mesi fa, tenutosi al Palazzo dei Capitani alla presenza del Sindaco, nel quale ad un componente di Gigaro88 che fece un intervento sullo stato del verde ad Ascoli, venne chiesta copia della relazione. 
Quindi la definizione di “sedicente e misteriosa” associazione è veramente patetica. Cerchiamo comunque di spiegare il concetto già espresso nel precedente articolo in modo più semplice, alla portata di tutti. Ci piacerebbe che l’Amministrazione Comunale si dotasse di un chiaro PIANO DEL VERDE URBANO, cioè di uno strumento che consente di determinare un programma organico di interventi per quanto concerne lo sviluppo quantitativo e qualitativo di tutto il Verde Urbano, oltre che la sua manutenzione e gestione, in relazione agli obiettivi e alle esigenze specifici dell’area urbana.
Esso dovrebbe prevedere: il censimento del verde, contenente una rilevazione ed un’analisi di dettaglio sulle caratteristiche del verde privato e pubblico delle aree urbane e periurbane, con identificazione delle principali specie utilizzate, delle principali tipologie dispositive, corredato di carta di rilievo del verde urbano, in cui siano riportate le principali rilevazioni tipologiche; un regolamento del verde con le norme sulla progettazione, l’attuazione, la manutenzione del verde, l’elenco generale delle specie e delle tipologie (strade, parchi, giardini pubblici, ecc.) e per i diversi soggetti fruitori; il regolamento deve contenere inoltre indicazioni relative a situazioni particolari, come interventi di ingegneria naturalistica in aree degradate, difesa della vegetazione in aree di cantiere, difesa del suolo in aree urbane, ecc.; un piano che indichi le modalità di attuazione degli interventi di estensione del verde pubblico; un piano generale delle manutenzioni del verde pubblico, che dettagli le modalità di esecuzione degli interventi manutentivi e ne programmi l’effettuazione; un piano generale di programmazione del verde, che permetta la pianificazione della spesa e degli interventi di estensione e manutenzione nel breve, medio e lungo periodo; un piano di promozione del verde, che programmi interventi di valorizzazione culturale, di promozione della cultura e del rispetto del verde presso i cittadini. Ricordiamo a Travanti che egli è assessore di una città che, per la sua grande storia e la sua speciale bellezza, meriterebbe sicuramente una maggiore attenzione e, soprattutto, una maggiore sensibilità (lasciamo perdere per il momento la competenza).
Legambiente potrebbe anche aver esagerato nel condannare tutti gli interventi effettuati sul verde ma sentire riconoscere dall’assessore che “in viale della Rimembranza potevano esserci conseguenze gravi per i pedoni” è l’evidente dimostrazione della mancanza di conoscenze e programmazione. Gli ricordiamo che il Comune di Ascoli ha dovuto più volte risarcire i danni ai cittadini per il crollo di piante in via della  Rimembranza. Basterebbe chiedere a qualsiasi persona che abita nella zona.  E Travanti vuole farci credere che non è intervenuto per colpa di Legambiente? Quindi i cittadini che hanno subito danni (pensa se ci scappava il morto!), seguendo il suo ragionamento, dovrebbero chiedere il risarcimento a Legambiente? Ma ci faccia il piacere…».