Caso Atim, sugli affidi diretti a Roma Acquaroli viene smentito dal 'Signore delle Mostre'

Caso Atim, sugli affidi diretti a Roma Acquaroli viene smentito dal 'Signore delle Mostre'

Il gruppo assembleare del Pd: “A che punto è l’indagine interna?”.

ANCONA – Atim è tornata alla ribalta delle cronache nazionali. Una ribalta tutt’altro che positiva, in realtà, visto che l’ennesima inchiesta condotta da Report, andata in onda ieri sera, sta mettendo sempre più in evidenza come l’agenzia, fortemente voluta nel 2021 dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, sia diventato uno vero e proprio strumento per bypassare le regole che sovrintendono all’agire della pubblica amministrazione e far affluire un fiume incontrollato di denaro pubblico verso Roma.


Dopo l’attenzione dedicata al caso Atim dalla stampa regionale, anche a livello nazionale iniziano ad accorgersi quanto sta accadendo nelle Marche. La brillante inchiesta condotta da Report sulle attività dell’Agenzia, sta demolendo pezzo a pezzo la credibilità del presidente Acquaroli, della sua giunta e dell’intero centrodestra marchigiano. Anche nella puntata andata in onda ieri sera, tutta Italia ha potuto constatare l’immensa mole di sprechi prodotta dall’Agenzia fin dalla sua istituzione, tra cui figurano gli oltre 600 mila euro per l’allestimento e la promozione a Roma di due mostre: “Papi e Santi Marchigiani a Castel Sant’Angelo” e Le Marche: unicità nella molteplicità.


A dirlo è il gruppo assembleare del Partito Democratico.


Ma il fatto più grave – continuano i dem – è rappresentato dalla dichiarazioni rilasciate dall’imprenditore Alessandro Nicosia, a capo della stessa C.O.R, che hanno smentito platealmente il presidente Acquaroli, che fino a oggi si era trincerato dietro l’imbarazzante linea difensiva del “non sapevo nulla, chiedete a Bruschini”. Nicosia, infatti, ha spiegato chiaramente come il presidente della Regione Marche non solo fosse a piena conoscenza del progetto, ma ha confermato che egli era addirittura presente con il suo capo di gabinetto e la sua segretaria particolare durante l’incontro tra lo stesso Nicosia e Bruschini per discutere la proposta della mostra romana”.


È evidente – concludono i consiglieri regionali del Pd – che uno tra Acquaroli e Nicosia stia mentendo. E ciò è molto grave. Crediamo che se il presidente Acquaroli è nella condizione di farlo, debba dimostrare incontrovertibilmente di aver detto la verità e mettere in campo tutte le iniziative necessarie, non ultime quelle di ordine legale, al fine di tutelare l’immagine e l’onorabilità della Regione Marche. E sarebbe bene che per fugare le ombre sempre più fosche che si allungano sull’Agenzia, si attivasse per accelerare i risultati dell’indagine interna su Atim, il cui continuo rinvio della presentazione della relazione finale dice molto di più di tante parole. Da parte nostra, invece, torniamo con forza a chiedere al presidente del consiglio regionale Dino Latini di calendarizzare quanto prima la discussione della nostra proposta di legge per l'abrogazione di Atim, che la Corte dei Conti ha definito un doppione inutile dell’assessorato al turismo”.


Ancona, 3 marzo 2025


Gruppo assembleare del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche