E il presidente Matteo Ricci chiede lo stato d’emergenza straordinaria e calamità per la provincia di Pesaro e Urbino: «Non potevamo fare altrimenti – ha spiegato nella conferenza stampa del pomeriggio – e anche la Regione si sta muovendo nella stessa direzione. Fin dal primo istante, in questi giorni, siamo intervenuti con tutti gli sforzi possibili. C’è stata grande attenzione, lavoro encomiabile della macchina provinciale e piena collaborazione con le forze dell’ordine. Ma da soli non possiamo farcela: ci auguriamo che il Governo prenda in considerazione la nostra pesantissima situazione, come ha già fatto giustamente con altri territori nelle stesse condizioni. Insieme a questo, abbiamo chiesto anche uno svincolo dal patto di stabilità, perchè ci sono risorse bloccate che non possiamo utilizzare per gli interventi». E ancora: «I problemi – ha aggiunto Ricci - sono amplificati dall’inverno rigido e senza precedenti che abbiamo avuto. E che abbiamo dovuto fronteggiare con le nostre forze. In mezzo c’è stato il crollo del ponte sul Cesano al confine con la Provincia di Ancona. Ma adesso, con la neve e le piogge degli ultimi giorni, senza un sostegno è impossibile fare fronte sia all’emergenza che al dopo. Parliamo di 10 milioni di euro di danni, sempre sperando che gli argini dei fiumi tengano e che le previsioni ci diano una mano». Proprio i corsi d’acqua sono la preoccupazione principale: «I livelli sono scesi nelle ultime ore – ha puntualizzato l’assessore Massimo Galuzzi - e non vogliamo creare allarmismi. Ma resta l’allerta su Foglia, Arzilla e Metauro, per le precipitazioni straordinarie degli ultimi 3 giorni». La centralina di Montecchio ha registrato 107 mm d’acqua. Non solo: 83.4 mm a Pesaro, 102 mm nel Medio Metauro, 74 mm nel Cesano. Picchi di 4 metri di livello registrati nella mattinata sul Foglia (area di Montelabbate), 3 metri e 68 nel medio Metauro, 3 metri e 81 sull’Arzilla. Valori poi scesi nel pomeriggio, «ma la situazione – ha precisato Galuzzi - rimane ovviamente da monitorare. E per questo abbiamo riaperto la sala operativa integrata di via dei Cacciatori. C’è grande attenzione sui fiumi come sulle strade. Le nevicate delle aree interne hanno aggravato l’usura delle arterie provinciali, determinata anche dagli interventi effettuati dai mezzi spazzaneve. Servono 7-8 milioni di euro per il ripristino di frane e strade. Senza considerare le azioni spargineve: tra l’ultima nevicata e quelle del periodo natalizio la stima è di un milione e mezzo di euro». Permane la criticità nei collegamenti intervallivi. Al momento, restano chiuse per neve e smottamenti le provinciali “Casciaia”, “Monte Petrano” (traffico interrotto per neve dal nono chilometro), “Nerone” (traffico interrotto dal sesto chilometro per neve), “Corinaldo” (per il crollo del ponte), “Mondaviese” (in località Sorbolongo), “ Cà San Lorenzo” (per neve e frana) e “Conca” (da Serra Capriola a Montecerignone). «Da venerdì – ha concluso Galuzzi – il meteo dovrebbero migliorare. Ma domani, secondo le previsioni, continuerà a piovere...».