La trentunenne “Y.X.”, dedita all’attività di fabbricazione di parti ed accessori per calzature presso la propria sede operativa di Monte Urano (FM), aveva formalmente adempiuto a tutti gli obblighi relativi all’istituzione, conservazione ed aggiornamento delle scritture contabili, ritenendo forse, con ciò, di non incorrere nei possibili controlli dell’Amministrazione Finanziaria.
Lo stratagemma adottato nella circostanza dall’imprenditrice non è tuttavia sfuggito all’esperienza dei militari della Compagnia di Fermo, oramai alquanto abili nell’individuare, anche semplicemente attraverso le sommarie analisi dei bilanci, gli indici di potenziali anomalie fiscali, meritori di approfondimenti investigativi. Come arguito sin dalle preliminari attività di intelligence, le Fiamme Gialle, sotto la direzione del Comandante della Compagnia, Cap. Massimo Catanzaro, hanno quindi focalizzato l’attenzione ispettiva su una serie di fatture ritenute sospette che, all’esito dei consueti riscontri, sono risultate effettivamente riconducibili ad operazioni inesistenti ed utilizzate dall’imprenditrice per aumentare a dismisura i costi sostenuti nei quattro anni di esercizio dell’attività, per il conseguente abbattimento in toto delle imposte invero dovute all’Erario.
La donna è stata deferita a piede libero all’Autorità Giudiziaria di Fermo per la fattispecie penale contemplata dall’art. 2 “Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti” del Decreto Legislativo n. 74/2000 e, quale titolare dell’omonima ditta individuale, segnalata agli Uffici Finanziari per l’assoggettamento a tassazione dei 362.500 euro di costi fittizi indicati nelle dichiarazioni, dei circa 70.000 euro di violazioni perpetrate all’I.V.A. e, infine, per l’applicazione delle correlate sanzioni di carattere amministrativo.
Le indagini della Compagnia di Fermo proseguono ora attraverso lo sviluppo degli elementi di pianificazione dell’attività di polizia economica e finanziaria elaborata dal Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Ascoli Piceno, Col. t. ST Fabrizio Chirico, tendente ad analizzare compiutamente le posizioni fiscali di tutti i soggetti economici coinvolti, nel tempo, nei rapporti economici con l’imprenditrice cinese che, potenzialmente, potrebbero aver anch’essi fatto ricorso all’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti nell’intento di frodare il Fisco.