Oggi era il giorno in cui il presidente bianconero avrebbe dovuto rispondere all'offerta della cordata: 10 mila euro e sei milioni a copertura delle passività. A metà pomeriggio ancora nessuna novità secondo l'imprenditore. E Palatroni è anche pessimista che possano esserci sorprese nel resto della giornata.
L'imprenditore ascolano smentisce anche che sia giunta una lettera da parte del presidente Benigni per aprire una trattativa. In realtà Benigni ha spedito in mattinata una lettera attraverso posta certificata che ha lo stesso valore legale di una raccomandata.
Ore 18.13
Appare un comunicato sul sito ufficiale dell'Ascoli Calcio:
«Per rispondere a tutte le disinformazioni, che sono state quotidianamente divulgate da quasi tutti i mass-media del territorio (anche se deontologicamente così non dovrebbe essere in quanto gli organi di informazione dovrebbero sempre verificare ciò che dichiarano, specialmente se ciò può causare danni personali ai soggetti cui fanno riferimento), si precisa quanto segue: il Presidente Roberto Benigni non ha rifiutato l’offerta di acquisto inoltrata dal Sig. Palatroni, ma gli ha risposto per iscritto, come richiesto, proponendogli altri incontri per approfondire e chiarire ulteriormente i termini dell’accordo come è usuale in qualsivoglia trattativa, considerando e rispettando le scadenze prossime e il bene dell’Ascoli Calcio, con la trasparenza dovuta e la normale riservatezza del caso».
Ore 19
Palatroni nega ancora
«Non ho ricevuto nessuna lettera o mail. Non so a chi abbiano mandato la posta. Devono finirla di prendermi in giro.
Avrebbero potuto semplicemente presentarsi di persona, come ho fatto io, consegnarmi i documenti ed andare via. Il resto sono solo chiacchiere». Così sbotta Piero Palatroni, contattato poco fa al telefono.