Rossi: si pesca nel fango della disinformazione. Che vergogna

Rossi: si pesca nel fango della disinformazione. Che vergogna

L’accordo per la divisione del personale esaminato senza rilievi dal Ministero dell’Interno

Una divisione che proprio loro non sono riusciti ad evitare e che i loro partiti hanno votato in Parlamento ben prima della mia elezione (tutti tranne Rifondazione!!).
Altri soggetti, che oggi cercano “nomi di colpevoli”, su quelle polemiche hanno addirittura costruito percorsi elettorali per occupare posti di Assessore o Presidenze del Consiglio.
Dopo alcuni anni costoro erano rimasti a corto di argomenti, avevano consumato il fiato… avrebbero dovuto finalmente cominciare a fare proposte concrete per il futuro del Piceno.  Invece fortunatamente in loro aiuto è arrivato l’ormai famoso parere dell’Ispettore del Ministero dell’Economia…
Non si tratta di una sentenza (come la fanno apparire)… ma si tratta soltanto di un parere. Uno tra i vari pareri espressi da funzionari e dirigenti dei Ministeri che a vario titolo si occupano degli Enti Locali. 
Un parere non solo sommario ma persino contraddetto da altri, anche maggiormente autorevoli come quello del Ministero dell’Interno dell’11 Marzo 2010 che sulle misure di riparto e trasferimento del personale a Fermo non rilevava irregolarità di sorta (allegati 1.1 e 1.2).
Un parere che tratta questioni e atti diversi, la divisione del personale con Fermo, la determinazione del fondo per la produttività, la stabilizzazione del personale precario,… alcuni esclusivamente di competenza tecnica altri condivisi con gli Organi politici, che nelle cortine fumogene di questi giorni vengo mischiati a casaccio.
Si parla a sproposito di cifre (1.7000.000 euro) riferite nel parere a presunti errori tecnici riguardanti il suddetto fondo di produttività facendo intendere che abbia a che vedere con la divisione della provincia.
Ancora si pesca nel fango della disinformazione. Che vergogna!!!
Questo parere ispettivo sarà come  sempre controdedotto dai Dirigenti e funzionari che con coscienza, competenza e buona fede hanno elaborato e sottoscritto gli atti contestati, tenendo conto di fattori complessi e implicazioni che nessun ispettore può rilevare nella semplice lettura di pochi atti estrapolati da un contesto. Mi risulta che lo stanno già facendo senza particolare angoscia.
Tanto per fare un solo esempio: l’accordo per la divisione del personale, già esaminato senza rilievi dal Ministero dell’Interno, e approvato dal Commissario straordinario nominato dal Governo per la divisione della Provincia (che è un Prefetto!), è stato costruito in due anni di riunioni e trattative tra dirigenti dell’Ente, rappresentanti sindacali e funzionari prefettizi, è stato sottoscritto da ben 23 di essi e vistato dal Presidente dell’epoca (il sottoscritto) che per legge non ha competenze in merito (all. 2.1 e 2.2). 
Un visto che metterei di nuovo, anche alla luce del parere ispettivo in argomento, perché in qualche anno in cui ho ricoperto incarichi amministrativi ho cercato sempre di risolvere i problemi piuttosto che strumentalizzarli e farli esasperare o lasciarli incancrenire. 
Mantenere bloccate e in guerra due Province già oltraggiate da un’insensata divisione serve soltanto ad aumentare i danni. Questa è la logica e il buon senso che hanno guidato quei passi su strade inesplorate e consigliato ammortizzatori ed incentivi volti soltanto a scongiurare lunghi e certamente numerosi contenziosi che si sarebbero determinati qualora di centinaia di impiegati ed operai fossero stati spostati da un giorno all’altro senza alcuna protezione.
Fanno poi particolarmente specie quei politici che oggi si accaniscono su quegli atti dopo averne condiviso e sottoscritto i contenuti, prima di sfilarsi alla vigilia delle elezioni per ben altri motivi (all. 3.1, 3.2, 3.3 e 3.4).
Per non parlare di quegl’altri che oggi fanno “la morale” e chiamano in causa le Procure parlando a vanvera di un milione di euro che secondo loro sarebbe stato dato per incentivare i suddetti trasferimenti.
A costoro basterebbe dire che, se anche in buona fede fosse stato commesso qualche errore, quelle poche decine di migliaia di euro complessive effettivamente erogate a vario titolo a qualche centinaia di lavoratori sono finiti probabilmente sulla tavola delle loro famiglie che vivono con poco più di mille euro al mese. Si può presumere che non sono certo stati spesi in lussi, in sontuose residenze o magari ancora in costose ed eleganti pratiche di equitazione.

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