Legambiente denuncia: una strage di cinghiali a Force

Legambiente denuncia: una strage di cinghiali a Force

«Non si potevano catturare i cinghiali e portarli da qualche altra parte?»

Secondo i racconti delle persone che hanno assistito a questa operazione, il bilancio finale della mattanza è stato l'uccisione di più di 70 cinghiali, tra cui anche cinghialetti che avevano pochi giorni di vita e delle scrofe gravide. La domanda sorge spontanea: premesso che i cinghiali si sono riprodotti in modo abnorme, che fanno tanti danni alle colture e anche alle altre specie di fauna selvatica, premesso che la strage è stata fatta in una zona dove il cinghiale non ci deve stare, così come non deve stare a Ripatransone, a Cupra, a Montalto, etc.... la domanda è: si poteva evitare questa strage, che ha trasformato la zona di Rovetino in un teatro di guerra, con le pallottole che fischiavano da tutte le parti? Fermo restando il fatto che i cinghiali si sono riprodotti eccessivamente e che un qualche intervento era necessario, non si potevano catturare i cinghiali e portarli da qualche altra parte, ad esempio nelle zone del parco dove il cinghiale ci può e ci deve stare? Non si potevano utilizzare delle gabbie per catturare almeno gli esemplari più piccoli e le femmine gravide? Ci sembra che in tutta questa operazione si sia perso il benché minimo senso di umanità, trasformando i cacciatori selecontrollori in meri esecutori di una spietata politica di sterminio, di una strage inutilmente crudele. Ma anche a voler considerare la questione da un punto di vista esclusivamente economico, siamo sicuri che questo grande patrimonio faunistico sia stato gestito nel migliore dei modi? Attendiamo una risposta. E già si preannunciano altre stragi per tutto il mese di Febbraio a Casamurana, a Force, a Vallesenzana, a Montalto, a Ripatransone…».