Sanità, le proteste di un cittadino ascolano

Sanità, le proteste di un cittadino ascolano

«Si privilegiano le parcelle alte a discapito delle prestazioni con ticket?»

Adesso non me la prendo più con il politico, me la prendo con i "sudditi" di questo paese. A quante persone sarà successo e nessuno ha detto niente? Forse lo si è fatto in maniera isolata, forse se ne è parlato solo al bar? Forse ci si è sfogati solo con i familiari?
L’art. 32 della Costituzione Italiana, nel sancire la tutela della salute come ”diritto fondamentale dell’individuo e interesse della collettività”, di fatto obbliga lo Stato a promuovere ogni opportuna iniziativa e ad adottare precisi comportamenti finalizzati alla migliore tutela possibile della salute.

Ma chi utilizza i macchinari ad alta tecnologia acquistati con il denaro pubblico in un ospedale pubblico e chiede una parcella di 150 euro? Quante prestazioni vengono effettuate con ticket e senza ticket? Non sarà che si privilegiano le parcelle alte a discapito delle prestazioni con ticket? Non è nemmeno tanto facile capirlo visti i tempi di attesa che si riscontrano. Chi c’è dietro a tutto questo? Se qualcuno non vuole stare a guardare, mi scriva al seguente indirizzo di posta elettronica domegenna@gmail.com, magari insieme si potrà fare qualcosa.

Sta a noi creare massa critica, fare volumi, solo così i politici hanno uno stimolo per seguire le sorti dei cittadini e non sudditi. Guardate dove "si butta" il nostro sindaco in Ascoli, sull’Ascoli Calcio, lo sapete quanta gente c’è dietro, quanta visibilità ne riceve?
L’altro giorno su Facebook, il senatore Carlo Vizzini ha avuto il coraggio di pubblicare una sua interrogazione parlamentare per far in modo che si tenesse conto del fatto che il Palermo Calcio e la popolazione tutta di Palermo è stata offesa dal comportamento dell’arbitraggio nella partita Cagliari-Palermo. Rendiamoci visibili se vogliamo essere trattati da cittadini e non da sudditi. Questa lettera andrà al direttore dell’ospedale di Ascoli affinchè dia lumi a questa storia e poi al presidente della Regione».