Piano antismog a Pesaro, Cna chiama la Regione

Piano antismog a Pesaro, Cna chiama la Regione

Per un incontro urgente nel quale chiederà di introdurre misure correttive

Contemporaneamente CNA di Pesaro e Urbino, assieme a CNA Marche, si è attivata per un incontro urgente con la Regione nel quale chiederà di introdurre misure correttive rispetto alle direttive antismog,  in particolare per quanto riguarda i veicoli destinati ad attività artigianali e commerciali.
Molto spesso infatti si tratta di camioncini, vetture furgonate, furgoni e furgoncini di non vecchissima fabbricazione (gli ultimi venduti negli anni 2000-2001), immatricolati Euro 1 ed Euro 2 e dunque rientranti nel provvedimento.
“Prendiamo atto - dice ancora la CNA - delle dichiarazioni del sindaco Luca Ceriscioli apparse sulla stampa riguardo al provvedimento in oggetto secondo le quali il primo cittadino sostiene ora esattamente quanto ribadito nei giorni scorsi anche dalla nostra associazione, ovvero che misure tampone come quelle adottate relativamente alle vecchie auto nella zona blu non servono a risolvere il problema dell’inquinamento e delle polveri sottili”.
Occorrono, anche secondo quanto sostiene la CNA, azioni strutturali ed un atteggiamento culturale diverso rispetto al concetto di mobilità. Non è l’uso di un mezzo meno inquinante a risolvere in sé il problema dello smog. Secondo l’associazione artigiana deve cambiare l’atteggiamento di ognuno rispetto agli spostamenti:  limitare l’uso dei mezzi, favorire il trasporto pubblico, incentivare i parcheggi scambiatori. E questo vale per  ciascuno di noi.
Per quanto riguarda le attività artigianali e commerciali, che non possono prescindere dall’uso di veicoli di trasporto per il loro lavoro, occorre che vengano introdotti incentivi, linee di finanziamento apposite a tasso agevolato  anche a livello locale (oltre agli incentivi nazionali), che favoriscano l’acquisto di mezzi meno inquinanti.
In questo momento di grave crisi bloccare molti veicoli in uso alle attività artigianali e commerciali finisce per danneggiare non solo le categorie interessate ma l’intera città. Senza peraltro che risultati apprezzabili possano essere riscontrati.
Per questo chiediamo che si prosegua sulla linea del buon senso e  del dialogo e, nel frattempo, che vengano accolte  dalla Regione le richieste avanzate dalle associazioni di categoria, CNA in testa.

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