Maxivariante, per le imprese solo una risposta occupazionale alla crisi

Maxivariante, per le imprese solo una risposta occupazionale alla crisi

Il presidente dell'Ance Iacoponi e l'ingegner Fiscaletti spiegano i vantaggi per il Comune

L’idea dell'Associazione temporanea di imprese, a capo della quale sono società come Sps, Areamare, Pennile spa, è stata presentata mercoledì presso la sede di Confindustria a San Benedetto. All’illustrazione erano presenti anche il presidente di Confindustria Ascoli, Bruno Bucciarelli e il presidente della Sezione Costruttori Edili Ance, Raniero Iacoponi, oltre all’ingegner Giuseppe Fiscaletti e agli architetti Domenico Sfirro e Pino Pizza.
«Non abbiamo interesse a far polemica sulla maxi variante urbanistica – ha detto il numero uno degli edili piceni – Abbiamo risposto ad un bando e vogliamo far chiarezza. Il nostro intervento sarà di dimensioni più che ragionevoli».
L’amministrazione comunale ha chiesto con il bando quattro impegni obbligatori: un nuovo impianto natatorio; l’eliminazione della linea aerea di alta tensione su via Asiago e fosso Acquachiara, con delocalizzazione della sottostazione; un’area di 15 mila mq per l’opera della Fondazione Carisap e un’area per un parco urbano, entrambe in zona Brancadoro. Ed allora ecco un po’ di dati e cifre.
Ci pensa l’ingegner Fiscaletti: «In cambio di 217 mila mc anziché 300 mila, impegneremo un’area di circa 360 mila mq al di sotto della Statale 16. L’area dove incideranno nuove costruzioni sarà però di 80 mila mq».
Al Comune sarà ceduta la restante parte di circa 270 mila mq (10 mila mq sono strade), di cui 182 mila solo in zona Brancadoro. «Tutta l’area Brancadoro già destinata a verde sportivo sarà a disposizione pubblica – prosegue Fiscaletti – Sarà creato un nuovo impianto natatorio a 4 vasche di cui una olimpionica, verrà eliminata la line aerea di alta tensione spostando altrove la trasformazione». Quali saranno i vantaggi per l’amministrazione comunale? «I benefici ammonteranno a circa 40 milioni di euro» afferma Fiscaletti.
Ci sono infatti da mettere in conto circa 10 milioni per due opere pubbliche, la cessione dell’area di 270 mila mq per un valore di circa 24 milioni – secondo la stima fatta su quelle aree ai fini Ici dall’Agenzia del Territorio – Inoltre saranno recuperate le aree della vecchia piscina, della sottostazione in accordo però con le Fs;  in più sono da valutare le economie e proventi di gestione del nuovo impianto natatorio, quote oneri di urbanizzazione e costi di costruzioni di nuovi edifici (circa 6 milioni di euro) .
Della proposta farà anche parte un piano di edilizia sociale per 11 mila mq (33 mila mc): i promotori realizzeranno un housing sociale con almeno 70 unità immobiliari “classe A” in affitto calmierato e il resto a costo convenzionato. Poi è prevista una struttura ricettiva di 20 mila mc a 5 stelle con circa 150 camere nei pressi del PalaRiviera ed il resto, pari a circa 164 mila mc, sarà destinato ad attività commerciale (36 mila mc) e residenziale libera in “classe A” ecocompatibile, a risparmio energetico ed emissioni Co2 quasi azzerate.
«Un opportunità come questa è difficile che si ripresenti – sottolinea l’ingegner Fiscaletti – Si può peccare in opere, ma anche in omissioni».
«Il problema principale è l’occupazione – dichiara il presidente di Confindustria Bruno Bucciarelli – Tutti dobbiamo fare sforzi, compresi i cittadini. E’ importante dare serenità sociale al nostro territorio. L’impegno finanziario di questa proposta è di circa 130 milioni di euro.
I benefici al mondo del lavoro diretto e all’indotto saranno enormi: ogni anno saranno impegnati 8-10 milioni di euro di stipendi per i prossimi 10 anni, con un coinvolgimento di 400-500 addetti». E di questi tempi se non è un miracolo, poco ci manca.