Per quanto riguarda i pedaggi autostradali si registra un aumento medio delle tariffe dell’8%. Per un automobilista od un autotrasportatore marchigiano, viaggiare sul tratto dell’A/14 che percorre la propria regione, ovvero dal casello più a nord (Cattolica-Gabicce) a quello più a sud (San Benedetto del Tronto), un tratto di 167 chilometri dal primo gennaio costa per un’auto o una moto 10 euro e 40 centesimi. Per un camioncino a 3 assi la cifra sale a 14,50 euro, a 21,60 per un camion a quattro assi e ben 25 euro e 40 centesimi per un autoarticolato.
Esaminando, invece, il costo del carburante, per un’auto a benzina, con un consumo medio di 14 chilometri al litro, e dunque riferibile ad una utilitaria, il costo di percorrenza in euro ammonta a 17 euro e 64 centesimi. Sommando costo del pedaggio e della benzina, un automobilista che percorre il tratto marchigiano dell’A/14 ad una guida di 110 chilometri l’ora in media, spende complessivamente 28 euro.
Per quanto riguarda gli autotrasportatori, considerando che un Tir autoarticolato a pieno carico consuma 2 litri di gasolio a chilometro, il consumo ammonta a 83 litri. Calcolando poi che i camionisti si riforniscono prevalentemente extra rete e si approvvigionano di carburante direttamente, scaricando l’aliquota Iva, il costo ammonta a 86 euro di carburante che, sommati al pedaggio portano un autoarticolato a pagare complessivamente 111 euro per viaggiare da Gabicce a San Benedetto.
Un particolare sull’aumento del costo del gasolio da novembre ad oggi. Fino al 30-11 un litro di gasolio extra rete agli autotrasportatori costava infatti 0,958 euro al litro. A dicembre era già salito a 0,999 euro al litro e ai primi di gennaio veniva quotato 1,025. Oggi siamo a 1,046 euro al litro. «Uno scandalo - commenta il responsabile regionale della Fita-Cna, Riccardo Battisti - visto che il prezzo del barile è rimasto mediamente sulle quotazioni di un anno e mezzo fa ed il prezzo del dollaro non ha subito impennate che giustifichino questi rialzi. Una vera e propria speculazione messa in atto dalla lobby delle compagnie petrolifere con il silenzio-assenso del Governo che non ha attuato politiche di contenimento dei prezzi. Speculazioni che rischiano di mettere ulteriormente in ginocchio un’intera categoria già vessata di tasse e aumenti a raffica e colpita da una crisi senza precedenti, visto il calo delle commesse».
Ma per la Fita-Cna non è finita.
«Veniamo alla voce assicurazioni. Se per gli automobilisti le polizze sono aumentate negli ultimi dodici mesi mediamente del 5-10%, per gli autotrasportatori il costo della responsabilità civile arriva a toccare anche punte del 15%. Oggi un Tir paga mediamente 4mila euro all’anno di assicurazione.
Di fronte a questi aumenti spropositati e all’inerzia del Governo - conclude Riccardo Battisti - chiediamo ai parlamentari, ai rappresentanti delle istituzioni e dei partiti un intervento per cercare di arginare una politica selvaggia di aumenti che finirà per portare alla chiusura di altre centinaia di attività dell’autotrasporto».
Intanto CNA-Fita ha convocato l’assemblea regionale della categoria sabato 29 gennaio presso la sede regionale della CNA ad Ancona.