E' stata avvertita la polizia. Gli inquirenti hano pensato subito ad un collegamento con la donna scomparsa. Il recupero e gli acertamenti sui resti sono iniziati all'alba da parte degli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica. cion tutta probabilità si procederà all'esame del Dna su ordine della magistratura per confortare la presunta identità. Per la Procura della Repubblica di Ancona da subito c'è stato un unico indagato per omicidio. Si tratta di Alvaro Binni del quale si è triovato il Dna estratto da alcuni reperti biologici trovati nell'appartamento di Rossella Goffo. L'uomo è indagato a piede libero per l'omicidio della funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa nel maggio scorso. La perizia dà nuovo impulso alle indagini sul tecnico della Questura di Ascoli Piceno, sposato, con il quale la Goffo, a sua volta sposata, aveva avuto una relazione.
Binni ha sempre negato questa ipotesi accusatoria dichiarandosi innocente ed estraneo ai fatti e ribadisce di non esser mai stato nell’appartamento e di non aver avuto alcun movente per uccidere la funzionaria, il cui cadavere ancora non si trova.
La Procura resta convinta invece che l'indagato abbia abbia attirato la Goffo in una trappola, per poi ammazzarla nelle campagne dell’Ascolano, tra Acquasanta Terme e Comunanza, occultandone il cadavere.
Le ultime due telefonate partite poco prima delle 17 e alle 18 del 4 maggio scorso da utenze intestate alla funzionaria hanno agganciato un ponte radio della zona.
Lì si sono concentrate le ricerche del cadavere. Le perlustrazioni potrebbero riprendere presto in un’area ancora più ristretta, sulla base di ulteriori accertamenti tecnici.