Si tratta di un piano strategico, messo a punto dal Servizio Salute con la vasta collaborazione degli operatori della prevenzione, che lo hanno elaborato attraverso l’integrazione intersettoriale e interistituzionale delle diverse articolazioni del sistema socio-sanitario”. Gli interventi, che impegneranno risorse per 7.038.026 euro, si articolano in quattro macroaree che riguardano la medicina predittiva, la prevenzione universale, la prevenzione nella popolazione a rischio, la prevenzione delle complicanze e delle recidive di malattia. “In particolare – sottolinea l’assessore - i progetti sono stati pensati a partire dalla lettura dei bisogni di salute della popolazione marchigiana e alcuni di essi presentano caratteristiche fortemente innovative.
La medicina predittiva, poi, è per la prima volta contemplata in un piano di prevenzione regionale”. Tra i progetti, quello volto al miglioramento dell’accessibilità alle attività di prevenzione per il cancro della mammella, attraverso la gestione del rischio individuale su base familiare. Particolare spazio è stato dato alle politiche di promozione della salute con le linee progettuali indirizzate al contrasto dell’obesità, al contrasto del tabagismo, alla promozione dell’allattamento esclusivo al seno, dell’attività motoria e allo sviluppo, nella popolazione adolescenziale, di competenze utili a favorire la scelta di comportamenti sani. “A tale proposito – afferma Mezzolani - si segnala la forte alleanza sviluppata con le scuole, partner prioritari già nella fase di progettazione degli interventi indirizzati alla popolazione studentesca. E’ stata data rilevanza a linee di intervento necessarie per la gestione di fenomeni a rilevante impatto epidemiologico o socio-sanitario, quali le infezioni ospedaliere, la tubercolosi, la prevenzione di zoonosi come quella collegata con la zanzara tigre, il controllo ufficiale degli alimenti, e la gestione integrata tra SSR e ARPA dei siti inquinati. Figure fondamentali per la realizzazione degli interventi sono i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Relativamente ai primi si segnala, tra gli altri, l’intervento di individuazione precoce del rischio cardiovascolare con il più largo utilizzo della carta del rischio ai propri assistiti. Il medico di medicina generale è inoltre particolarmente presente in quelle azioni che prevedono momenti informativi specifici rivolti agli assistiti, sui principali fattori di rischio per la salute: fumo, alimentazione, attività motoria. La figura del pediatra di libera scelta è invece essenziale nelle azioni di individuazione precoce dell’ipovisione, dell’ipoacusia, nella promozione dell’igiene orale e prevenzione della carie.
Per quanto riguarda la prevenzione delle complicanze di malattia, si è inserita una linea progettuale riguardante il diabete, mentre, tra le azioni indirizzate alla popolazione anziana, attraverso la collaborazione con l’INRCA, è previsto uno studio finalizzato al miglioramento dei percorsi assistenziali ospedale-territorio. Infine, in presenza di una popolazione che invecchia progressivamente, è stata identificata una linea progettuale che va nella direzione ancora poco percorsa dell’healthy ageing volto a promuovere l’attività fisica nella popolazione con più di 65 anni. In continuità con il precedente PRP sono ricomprese attività di prevenzione secondaria, tra le quali quelle riguardanti gli incidenti stradali relativamente alla popolazione giovanile, gli ambienti di lavoro, in particolare nel campo dell’edilizia e dell’agricoltura, la prevenzione degli incidenti domestici nella popolazione infantile, oltre agli screening oncologici. Tra le azioni trasversali di maggior impatto e ritenute fondamentali vi è infine la messa a regime dei sistemi di sorveglianza: attraverso i flussi di dati - che consentono una lettura della realtà epidemiologica e dei bisogni di salute della popolazione - sarà possibile leggere i primi risultati dello sviluppo delle azioni preventive.