Riqualificazione Sgl Carbon, le indicazioni di Giuseppe Campanella

Riqualificazione Sgl Carbon, le indicazioni di Giuseppe Campanella

Nel progetto di riconversione non c'è speculazione da parte degli imprenditori

Pochi giri di parole in circa un'ora e mezza fitta di informazioni via skype. «Mi sono innamorato di questo progetto e del fatto che imprenditori locali siano riusciti a gettare il cuore oltre l'ostacolo in una sfida tutt'altro che semplice – dice Campanella – Sono nel cda di Restart per la Fondazione Carisap, a titolo personale, non per conto del fondo d'investimento.
Per questo motivo sto operando gratuitamente in un progetto nel quale non è prevista alcuna speculazione da parte degli imprenditori e per il quale metto a disposizione le mie relazioni. Per il Polo tecnologico siamo nella fase di progettazione.
Ho incontrato Federico Vitali della Faam Spa e giudico il progetto del litio concreto. Incontrerò poi TecnoMarche per valutare le ricerche di aziende e di adesioni già fatte. Ci tengo a dire che non sono in concorrenza con i contributi che arrivano dal territorio, è esattamente il contrario».
Giuseppe Campanella coglie subito due aspetti: la necessità di avere una variante urbanistica (una guida che consenta di intervenire con la bonifica) poi l'impegno della politica e delle istituzioni per intercettare e disegnare incentivi di carattere regionale e nazionale sul sito.
La sostenibilità finanziaria è il punto di discrimine per far funzionare il progetto imprenditoriale e far tornare alla città un'area pulita con un Polo scientifico e tecnologico degno di tale nome.
Restart srl finanzia con le risorse che derivano dalla parte di edilizia residenziale del progetto il Polo scientifico e tecnologico, ma è chiaro per Giuseppe Campanella che le risorse non possono essere sufficienti. «Il piano finanziario tra l'altro va rimodulato – dice Franco Gaspari, presidente  di Restart – visto che non ci sono più quei finanziamenti che in un primo tempo erano previsti dal Ministero dello Sviluppo economico».
«Se il Comune individua un punto dell'area dove far sorgere un asilo, con presenza quindi di bambini, - spiega Campanella – si scaverà a grande profondità per ridurre ogni rischio ambientale. E' chiaro che se in un altro luogo dovesse sorgere un capannone industriale, la necessità di arrivare a grande profondità non sarebbe giustificata dai costi.
Un nostro collaboratore, che ha bonificato siti industriali, con una vasta esperienza in “Union Carbide”, mi ha spiegato che è solo cosi che si interviene.
La bonifica è un punto nevralgico e deve essere posto con grande chiarezza alla comunità». L'ideale sarebbe scavare una grande buca, portare via tutta la collina sostituendola con terra nuova, magari proveniente dall'Africa, ma è impensabile economicamente secondo l'economista.
La bonifica costerà circa 40 milioni di euro. «La riuscita del progetto risponde a linee guida “banali” - dice Campanella – Se il progetto costasse 100 milioni di euro, il sistema creditizio potrebbe finanziarlo al 70%; occorrerebbero quindi altri 30 milioni di euro da reperire e verificare se il finanziamento bancario potrà essere restituito.
Occorre dunque creare incentivi per attrarre imprese innovative (ad esempio la struttura edilizia  nella quale creare un incubatore e risorse per l'acquisto di attrezzature)». Per il rappresentate della Fondazione Carisap nel cda di Restart srl, superata la fase di studio e progettazione si dovranno trovare persone competenti vadano andare in giro per acquisire investimenti su brevetti e ricerca.  Il sindaco Guido Castelli intanto ha convocato per il 10 gennaio 2011 il tavolo di concertazione per la Carbon. 
Quello previsto per il 20 dicembre e slittato per un impegno istituzionale del presidente della  Provincia. Castelli sulla questione della priorità o meno tra bonifica e variante urbanistica ritiene che il piano di zonizzazione piatta possa dare indicazioni sulla bonifica visto che era stato fatto già su una destinazione di massima. Quanto alla variante non può essere avulsa dal Prg e per questo i tecnici di Restart srl si sono incontrati con l'archetto Cervellati. «Per quel che concerne l’interesse pubblico – dichiara il sindaco di Ascoli - si condensa prima di ogni altra cosa nella bonifica di un’area che dovrà essere restituita alla città senza i veleni del passato».