Ma dopo circa cinque ore dal suo ritrovamento, dai carabinieri è arrivata la notizia che quello che all'inizio era stato definito "un ordigno potenzialmente esplosivo", forse una "pipe bomb", non sarebbe potuto scoppiare perché privo dell'innesco.
"Mancava l'innesco, non poteva esplodere", ha detto al telefono a Reuters un portavoce dell'Arma.
Sul contenuto della busta sospetta, ritrovata da un macchinista in un treno vuoto della linea B della metro al capolinea di Rebibbia, il portavoce ha detto che "c'erano tubi, fili e polvere pirica".
Intanto la Procura di Roma aprirà un fascicolo contro ignoti con l'ipotesi di reato di detenzione e porto di materiale esplosivo, secondo quanto riferito da una fonte giudiziaria.
Inizialmente un portavoce dell'Atac ha detto che si trattava di "un ordigno potenzialmente esplosivo", ma successivamente i carabinieri hanno concluso, al termine della verifica degli artificieri, che il pacco non poteva scoppiare.