Ci dispiace davvero dover dire "Ve l'avevamo detto”, ma sapevamo che la procedura seguita non era sufficientemente trasparente e soprattutto era stata adottata con superficialità ed eccessiva fretta. Ma bisognava fare presto, ci è stato detto dall’assessore Tega; altrimenti un decreto del Ministero dello sviluppo dato per imminente (con tanto di termine già fissato –il 27 maggio- per la Conferenza Stato Regioni che in realtà non era neppure calendarizzata per quel giorno) avrebbe pesantemente danneggiato il Comune. Decreto che dopo mesi ancora non è venuto alla luce.
Sembra la stessa fretta che ha portato, alcuni anni fa, al contratto capestro con l’allora “Parcheggi Azzurri”, oggi Saba. Anche allora si invocarono loschi scenari che chiedevano l’urgenza di fare presto per quella famigerata delibera sulla convenzione "Parcheggi Azzurri". A distanza di anni sappiamo bene, e amaramente, quali conseguenze gravano minacciose – quelle sì- sul bilancio del Comune a seguito di quel contratto frettoloso. E per quanti anni ancora non è dato sapere.
Le forze di minoranza in tutte le sedi possibili chiedevano altro: un discorso più approfondito e condiviso in ordine al futuro assetto delle società comunali – sulle spalle delle quali si regge gran parte del bilancio comunale – e, più in generale, sull'organizzazione e gestione dei servizi pubblici locali; per decidere meglio e a tutto vantaggio delle già esigue casse del Comune.
Al di là del danno economico che questa sentenza provoca, ciò che preoccupa è che l'amministrazione comunale non sembra avere una chiara idea di quale potrebbe essere la strada da intraprendere per risolvere la situazione, tanto è vero che dal 23 luglio scorso giace all'ordine del giorno del consiglio comunale una mozione sul tema presentata da Primavera di Ascoli che per svariati motivi non viene mai posta in discussione. I consiglieri di minoranza, ma soprattutto i cittadini, hanno diritto di sapere quale sarà la scelta dell'amministrazione comunale: si tornerà alla situazione precedente, come tra l'altro si era impegnato a fare l'assessore nel corso della seduta consiliare del 22 maggio scorso, qualora il decreto non fosse stato approvato? Oppure si procederà a bandire una gara nel rispetto della normativa europea?
Oppure l'amministrazione comunale impugnerà la sentenza del Tar ritenendo la procedura seguita perfettamente legittima, come più volte ribadito dal medesimo assessore?
Intanto sono passati dei mesi e l’Amministrazione, anche in questa circostanza, ha dato una buona prova dell’attività che meglio le riesce: quella del lasciar passare il tempo, del non decidere, della stasi.