Confcommercio: Natale tiepido sul fronte consumi

Confcommercio: Natale tiepido sul fronte consumi

Fiori: «Nessun crollo nonostante la crisi generalizzata»

Il Natale infatti è sempre Natale ed i regali rappresentano una spesa necessaria per la stragrande maggioranza dei consumatori ascolani e, di questi, quasi la metà la ritiene anche una spesa piacevole».
Sono queste le previsioni dei consumi di Natale 2010, nella provincia di Ascoli Piceno del direttore Confcommercio Giorgio Fiori. «Nessun crollo quindi – aggiunge Fiori –  nonostante la crisi generalizzata e le evidenti difficoltà economiche del nostro territorio. E ciò è dovuto  a tre motivi: la consueta ritualità degli acquisti; una quota della tredicesima che viene destinata alle spese natalizie ed infine che in tanti esercizi (e non solo dei centri commerciali) si vendono tantissimi prodotti attraverso promozioni sottocosto ed offerte speciali in genere.
Rimanendo poi alle tipologie di spesa tipiche di dicembre – evidenzia Fiori – si stima che nel Piceno si registrerà una ottima tenuta nel comparto alimentare, con i prodotti tipici che la faranno da padrone poiché scelti oltre che per gli usuali appuntamenti conviviali in famiglia, anche per confezionare i regali più tradizionali. Il periodo natalizio sarà poi positivo come sempre per i giocattoli, per i prodotti tecnologici di ultima generazione quali gli Ipod e i tables, nonché per gli elettrodomestici  a cominciare dalle TV di ultima generazione.
Il settore abbigliamento e calzature, che è indubbiamente quello più in sofferenza (in compagnia degli altri generi più voluttuari ) troverà un po’ di verve con i regali natalizi più tradizionali (maglioni, camicie, guanti, ecc.) ma la troppa vicinanza del Natale, con i saldi di fine stagione (che inizieranno giovedì 6 gennaio, in contemporanea con la quasi totalità delle altre regioni) “inquineranno” inevitabilmente” le vendite del settore, spingendo di fatto i consumatori, ormai abituati ai saldi, a posticipare gli acquisti più importanti.
La crisi morde ancora il tessuto economico della provincia di Ascoli Piceno – conclude Fiori – e lo fa anzitutto in termini di aumento del numero dei senza lavoro, con il rischio di una pericolosa spirale della stagnazione dei consumi. Ma per fortuna c’è ancora la potenzialità per reagire anche perchè il clima di sfiducia e di paura che si era creato negli ultimi due anni, portando un po’ tutte le famiglie, anche quelle che realisticamente non avevano problemi economici, a risparmiare, sta entrando in una fase più ottimistica di cui si spera di vederne le influenze in positivo già nel corso del prossimo 2011».