I giovani sono le nostre sentinelle: diventate protagonisti del cambiamento del Paese, come già oggi state facendo». Così il presidente Matteo Ricci si è rivolto ai ragazzi del Campus scolastico di Fano, intitolato a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e ai loro agenti delle scorte, vittime della mafia. L’iniziativa della Provincia, che rientra nei progetti finalizzati a stimolare la responsabilità individuale e collettiva delle nuove generazioni, ha visto la presenza del sostituto procuratore di Palermo della direzione distrettuale antimafia Antonino Di Matteo. Che ha risposto alle domande degli studenti: «Ci sono due armi per combattere le mafie – ha detto il magistrato - La Costituzione e il voto libero, non condizionato dalle promesse. Il sacrificio di Falcone e Borsellino non è stato vano. E la coscienza che avete già costruito oggi lo dimostra».
Parole condivise dall’assessore Alessia Morani, motore dell’iniziativa: «Abbiamo voluto restituire agli studenti una pagina di contemporaneità, che non sempre viene affrontata nei programmi scolastici. E sui temi della democrazia, della libertà e della ricerca della verità, grazie alla testimonianza di Antonino Di Matteo, c’è stata davvero una grande risposta tra i ragazzi». Presenti alla cerimonia anche il vescovo Armando Trasarti e l’assessore comunale Gianluca Lomartire, oltre al numeroso gruppo di rappresentanti locali del movimento Agende Rosse.