Violenza sulle donne, il partner è il carnefice

Violenza sulle donne, il partner è il carnefice

Quasi nella totalità dei casi registrati lo stupro ad opera di ex compagni

Si tratta di un fenomeno globale che continua ad uccidere, torturare e mutilare sia fisicamente che psicologicamente, sessualmente ed economicamente. E’ la negazione del diritto delle donne all’uguaglianza, alla sicurezza, alla dignità, alla libertà.

La Regione combatte il fenomeno attivandosi con tutte le azioni necessarie, in attuazione di quanto stabilito dalla legge regionale n.32 istituita nel 2008 che prevede una serie di interventi concreti contro la violenza sulle donne.
L’impegno è stato ribadito fermamente oggi, dall’assessore ai Diritti e pari Opportunità, Serenella Moroder, che ha presieduto la Giornata contro la violenza svolta nella sede regionale, in presenza dei componenti del Forum contro la violenza sulle donne, degli assessori provinciali e comunali per le pari opportunità, tutti con il “fiocco bianco”, segno di adesione alla campagna di sensibilizzazione: “L’unione delle forze è fondamentale per affrontare un dramma come la violenza e l’abuso – ha detto l’assessore – occorre agire insieme in una politica condivisa per rafforzare la cultura del rispetto e del contrasto al fenomeno che colpisce seriamente anche la nostra regione”. 
 
E se in Italia il 31,9% delle donne ha subito violenza, nella maggior parte dei casi compiuta dai loro partner, e la violenza in famiglia resta la prima causa di morte non accidentale delle donne tra i 16 e i 44 anni, nelle Marche il dato viene superato: secondo l’Istat, il 34,4 per cento ha subito violenza fisica o sessuale ed ancora il 16,4 % di esse ha subito abusi all’interno delle mura domestiche. Ed è grazie al coraggio e alla presa di coscienza delle donne marchigiane che i fenomeni vengono denunciati anche mediante il supporto dei centri antiviolenza.
“Ma il problema è serio e allarmante – aggiunge Serenella Moroder - merita attenzione costante, analisi e azioni di prevenzione in considerazione dei danni devastanti che produce nelle vittime e nella loro vita, affettiva e sociale. Con la legge regionale n.32 , approvata all’unanimità, la Regione ha individuato le funzioni che devono essere svolte per fermare il fenomeno e per sostenere in ogni modo le vittime, anche provvedendo al loro reinserimento nel mondo sociale e del lavoro. Proseguiamo in squadra l’impegno preso e rilanciamo con ulteriori azioni”.
 
L’assessore alle Pari Opportunità ha annunciato la prossima campagna di informazione e sensibilizzazione di forte impatto e di sicuro effetto che, a partire dal prossimo mese di marzo, prevede l’istallazione di sagome a dimensione umana di donne marchigiane che hanno subito violenza. In ognuna di esse verrà incisa la loro triste storia: “Si tratta di un format americano – spiega Serenella Moroder – che svilupperemo con adeguate modifiche e che è stato accolto con grande entusiasmo da tutte le 16 amministrazioni coinvolte. L’iniziativa itinerante si svolgerà nelle piazze dei cinque capoluoghi di provincia e delle principali città del territorio e sarà accompagnata da iniziative legate al tema, punti di informazione, maratone di lettura e coinvolgimento delle scuole. L’intento è quello di rompere il muro di silenzio che circonda la violenza domestica”.
 
L’assessore Moroder ha inoltre annunciato che “il ministero delle Pari Opportunità ha approvato il finanziamento alla Regione Marche di un milione di euro per servizi di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro”.
 
Nel corso dell’incontro hanno illustrato la loro attività i rappresentanti dei cinque centri antiviolenza e del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, sede di dialogo e confronto tra istituzioni e società, istituiti in base alla legge regionale 32/2008.
“Occorre accrescere la capacità di intervento di tutti i livelli istituzionali nella consapevolezza che in questo contesto tanto delicato è vietato abbassare la guardia ed adagiarsi sui risultati raggiunti: la battaglia contro la violenza sulle donne va combattuta ogni giorno, senza risparmiare energie ed attenzioni, augurandoci che il fenomeno possa decrescere in intensità e gravità”, ha concluso l’assessore. 
 
 
SCHEDA
Il lavoro svolto dai vari centri antiviolenza per un quadro più dettagliato del fenomeno sul territorio regionale
 
Nella Provincia di Ancona il centro antiviolenza ha registrato un numero maggiore di violenze ad opera del partner. La Provincia di Fermo ha riscontrato che l’autore della violenza è quasi sempre il partner (nel 43% dei casi) e solo il 28% di donne accolte dal centro denunciano violenza ad opera di un ex compagno. La situazione è praticamente identica nel territorio maceratese dove si attesta che la violenza ripetuta avviene per mano del partner nel 46% dei casi, ma si rileva anche che sono le donne separate e divorziate a subire più violenze
I partner sono responsabili in misura maggiore anche di alcuni tipi di violenza sessuale, come lo stupro. Anche la Provincia di Ascoli Piceno, ha evidenziato come su 43 donne che hanno interpellato il centro, ben 42 fossero vittime di violenza ad opera del coniuge. Nella Provincia di Pesaro sono i mariti a risultare in altissima percentuale aggressori; si parla del 54,5%, mentre conviventi ed ex emergono con un 3% ciascuno.
In riferimento alla formazione scolastica e al livello professionale dell’aggressore, il Centro antiviolenza di Macerata, ha rilevato che nel 57% dei casi l’abusante aveva la licenza media, nel  22% il diploma, nell’11% la licenza elementare e nel 10% la laurea. Inoltre, il 55% risultava essere occupato, mentre il 31% era in cerca di occupazione.
La Provincia di Pesaro ha distinto le donne accolte per fascia d’età e le percentuali più rilevanti (34,4%) di donne che denunciano hanno tra i 31-40 anni e tra i 51-65 anni. La percentuale scende sensibilmente tra i 41-50 anni, fascia per la quale è stato rilevato un campione di 7 donne su 32, cioè il 21,9%. Tra le donne che si sono rivolte al CAV, molte denunciano di essere vittime di stalking. La percentuale più alta la registra Macerata (30%), nella Provincia di Ascoli Piceno si dichiara vittima di stalking il 23%, mentre nel fermano solo il 12%, nella Provincia di Ancona è il  7%.