Cosi scrive sulla bacheca di Facebook Maria Rita Giovannelli, una nostra lettrice: «Travanti non capisce che la gente si indigna perché è stufa di essere presa in giro ed è stanca di subire decisioni anche importanti per lo sviluppo della città che non prevedono alcun confronto con la cittadinanza (vedi per esempio la famosa torre/ascensore costruita a Porta Tufilla).
Credo che Ascoli sia l'unico esempio dove un assessorato all'ambiente non abbia nessun confronto/dialogo con le associazioni ambientaliste.
Lo sgambamento dei cani e i loro escrementi non sono una priorità ambientale. O meglio, lo diventano quando i proprietari dei cani con paletta e busta sono una piccola minoranza. Ma le famose multe di cui parla Travanti, i controlli, come pensa di farli? Ascoli è ancora assediata dalla spazzatura e invito l'assessore a fare una passeggiata per le rue del centro storico (con o senza cane) verso le 18.00. E' un'evidenza che i vigili urbani incaricati di far rispettare le modalità e gli orari per il conferimento dei rifiuti non sono riusciti a garantire il funzionamento della raccolta, principalmente per mancanza di risorse. In tutti questi anni io non ho mai visto un vigile urbano multare i responsabili delle tante mini discariche presenti in centro storico. Semmai tanti residenti in divieto di sosta. Questa città si aspetta un forte segnale di cambiamento e di lotta al degrado. Di miglioramento della qualità di vita. E questo può avvenire solo con la partecipazione della cittadinanza, non come imposizione dall'alto. Un cittadino a cui non piace un albero storto, non può avere l'assessore all'ambiente che corre a tagliarglielo. Un albero, specie se su suolo pubblico, è un bene di tutti.
Ma a parte questo, che è un discorso molto ampio, vorrei far presente a Travanti che ci sono urgenze e priorità. Che fine ha fatto la macchina pulitrice dei muri? Funziona? Pulisce? O viene messa in moto una volta l'anno per grandi occasioni? Per ultimo, vorrei segnalare lo stato di degrado in cui versano alcuni edifici scolastici, come ad esempio la scuola elementare di San Filippo e Giacomo, dove i bambini, per entrare nella scuola che peraltro all'interno è carina, devono attraversare un sottopassaggio sporco e pieno di scritte, con rifiuti di ogni genere e siringhe gettate tra i cespugli. Una zona dove i vandali (qualcuno li chiama writers) hanno conquistato tutti i muri esistenti. Cosa comunichiamo a quei bambini? Hanno la sensazione che ci prendiamo cura di loro? Che gli garantiamo un ambiente sano e pulito? Non credo. E così tanti altri angoli della città. Io credo che in un momento come questo in cui le amministrazioni locali hanno poche risorse, la gente vuole che almeno quelle poche che ci sono vengano utilizzate per cose prioritarie e necessarie».