Nel pc sequestrato potrebbero esserci tracce di contatti attraverso chat o social network. Binni però continua a professarsi innocente. Il poliziotto è accusato di omicidio premeditato e l’esame del Dna sul materiale biologico (in particolare peli) rinvenuto nell’appartamento che la funzionaria aveva affittato ad Ancona è un elemento indiziario a suo carico.