Auto di lusso dalla Germania, arrestati per frode 2 ascolani

Auto di lusso dalla Germania, arrestati per frode 2 ascolani

In manette Claudio Speca, 48 anni e Piero Capriotti, 53 anni di Bestcar srl

L'associazione a delinquere avrebbe operato sull’intero territorio nazionale sin dall’anno  2004 ed ha importato centinaia di auto di lusso dalla Germania per un valore commerciale di circa 30 milioni di euro in totale evasione di imposte, attraverso la creazione e l’interposizione negli scambi di società “cartiere” che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti a favore di altre società beneficiarie della frode.

L’operazione ha interessato la Sicilia, il Veneto e le Marche e costituisce il frutto di complesse indagini - supportate da accertamenti bancari, perquisizioni locali, sequestri di documentazione ed intercettazioni telefoniche che hanno coinvolto numerose utenze - che hanno visto le Fiamme Gialle siciliane, coordinate dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese nelle persone dei Sostituti Procuratori dott. Gianluca De Leo e dr.ssa Rosa Caramia, collaborare fattivamente con l’amministrazione finanziaria tedesca, utilizzando i canali della collaborazione amministrativa internazionale previsti in materia fiscale dalle direttive comunitarie e dalla convenzione contro le doppie imposizioni stipulata  tra Italia e Germania. 
 
Gli accertamenti hanno permesso di scoprire una collaudata organizzazione criminale operante in Italia ed in parte in Germania, con lo scopo di offrire ad operatori commerciali nazionali autovetture di lusso a prezzi del tutto concorrenziali (perfino inferiori ai listini praticati dai fornitori tedeschi) grazie ad una sistematica e perdurante evasione dell’imposta sul valore aggiunto; in effetti, secondo il classico schema delle frodi all’I.V.A.  comunitaria, il ruolo di primo importatore nazionale, su cui grava il maggior debito d’imposta, veniva assolto da società fittizie, prive di qualsiasi struttura aziendale e riconducibili a “prestanomi” nullatenenti, interposte fraudolentemente negli scambi commerciali con l’intento di accumulare il debito tributario destinato a non essere poi mai assolto.

In alcuni casi il disegno criminale prevedeva più filtri societari prima del reale acquirente nazionale, attraverso l’interposizione di più società con il fine di rendere sempre più difficoltosa la ricostruzione dei passaggi commerciali e di frapporre più soggetti tra il cliente finale - beneficiario del sistema fraudolento - e la cartiera importatrice.
Nella frode sono risultati coinvolti numerosi soggetti, ognuno dei quali ha svolto un ruolo ben preciso e delineato, più o meno ampio; vi è infatti chi ha provveduto alla gestione delle cartiere, chi ha svolto il ruolo di “testa di legno” (limitandosi ad intervenire di persona solo nelle occasioni nelle quali la sua presenza risultava indispensabile come nel caso di sottoscrizione di contratti o disporre movimentazioni finanziarie), chi, invece, ha gestito le imprese beneficiarie del sistema di frode, chi ha avuto il compito di trattare con i fornitori tedeschi (aprendo ditte anche in Germania per acquistare i mezzi da quei fornitori che non si prestavano all’esportazione diretta in Italia), e chi, pur non rivestendo un ruolo di primo piano, ha comunque collaborato attivamente con i protagonisti principali dell’associazione, ben consapevole dell’illiceità delle condotte.
 
Gli organizzatori della frode e i promotori dell’associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata a danno dello Stato attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, tutti destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere, due delle quali eseguite dal Nucleo di Polizia Tributaria di Ascoli Piceno, in supporto al  paritetico Comando di Palermo, sono:

- ATTINASI Pietro, nato il 30 maggio 1976 a Petralia Sottana (PA);
- SONCIN Lamberto, nato il 2 luglio 1950 a Donada (RO);
- SONCIN Gianluca, nato il 13 marzo 1973 a Biella (VC);
- ZERBETTO Alessandro, nato il 18 luglio 1950 a Padova;
- CIPOLLONE Gianfranco, nato il 26 agosto 1976 a Treviso;
- DE LORENZI Antonio, nato il 25 agosto 1961 a Teolo (PD);
- CAPRIOTTI Piero, nato il 6 luglio 1957 a Cossignano (AP) e residente in San Benedetto del Tronto (AP);
- SPECA Claudio, nato il 28 febbraio 1962 ad Ascoli Piceno, dove risiede;
- Altro soggetto, in fase di rintraccio.
Gli altri partecipanti all’associazione, anch’essi destinatari di ordinanze di custodia cautelare in carcere, sono:
- STELLARI Giancarlo, nato il 7 ottobre 1969 a Cremona;
- MANTOVANI Sergio, nato il 29 agosto 1976 ad Adria (RO).
Ulteriore soggetto partecipante all’associazione, per il quale sono stati disposti gli arresti domiciliari, è:
- LEONARDA Marianna, nata il 20 febbraio 1977 a Petralia Sottana (PA).
Infine, per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, nei confronti di:
- FRANCESCHETTO Michele, nato il 2 luglio 1967 a Vicenza, sono stati disposti gli arresti domiciliari;
- COCCO Gabriele Federico, nato il 21 giugno 1962 a Valdagno (VI), è stato destinatario dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
 
Per quanto attiene il ruolo rivestito dai singoli, ATTINASI Pietro di Petralia Sottana (PA), emigrato in Germania, si preoccupava di reperire le autovetture sul mercato estero e di acquistarle, se del caso, attraverso la sua impresa tedesca, “LA PIERO ATTINASI MP AUTOMOBILE” di Haigerloch; ruolo analogo veniva svolto da un altro sodale, allo stato non rintracciato. Le auto estere venivano poi consegnate direttamente ai reali acquirenti italiani, tutti imprenditori del settore, mentre cartolarmente risultavano importate dalle società cartiere a disposizione dei sodali, tra le quali la ditta individuale “EXCLUSIVE CARS” aperta nel 2003 dall’ATTINASI in Geraci Siculo (PA), le società a responsabilità limitata “ORION” e “COIMPEX”, entrambe con sedi dichiarate, ma risultate inesistenti, in Roma, di fatto amministrate da SONCIN Lamberto e dal figlio SONCIN Gianluca operanti in Selvazzano Dentro (PD), sebbene formalmente rappresentate rispettivamente da STELLARI Giancarlo, COCCO Gabriele Federico e MANTOVANI Sergio, in realtà prestanomi dei SONCIN.
 
Le cartiere provvedevano quindi a fatturare i mezzi a società beneficiarie della frode, che, utilizzando le fatture per operazioni soggettivamente inesistenti, hanno potuto detrarsi illecitamente l’I.V.A. a credito sugli acquisti, pagando di fatto il mezzo ad un prezzo mediamente inferiore del 10-13% di quello praticato dal fornitore estero.
Tali mezzi potevano dunque essere offerti al pubblico ad un prezzo sicuramente concorrenziale a danno degli operatori onesti; tra queste società, acquirenti finali ovvero seconde interposte, vanno annoverate le seguenti, tutte riconducibili agli appartenenti all’associazione:
 
- la ditta individuale “AUTOLEMAR” di LEONARDA Marianna, moglie di ATTINASI Pietro, di fatto gestita dallo stesso ATTINASI, operante dalla fine del 2006 in  Petralia Soprana (PA);
- la “LUXURY MOTOR S.r.l.” con sede in Padova, gestita da ZERBETTO Alessandro, unitamente ai soci CIPOLLONE Gianfranco e DE LORENZI Antonio;
- la “LA BESTCAR S.r.l.” con sede in Ascoli Piceno, gestita da CAPRIOTTI Piero e SPECA Claudio;
- la ditta individuale “BERICA CARRI ED EXCLUSIVE CAR” con sede in Sandrigo (VI), gestita da FRANCESCHETTO Michele.
 
Parallelamente allo svilupparsi delle indagini penali, il Nucleo di polizia tributaria di Palermo ha provveduto ad avviare specifiche verifiche fiscali nei confronti delle imprese a vario titolo coinvolte nella frode, a conclusione delle quali sono stati segnalati ai competenti uffici finanziari ricavi non dichiarati al fisco complessivamente per oltre 32 milioni di euro ed IVA a debito non versata (ovvero a credito illecitamente detratta) per oltre 6,5 milioni di euro.