Insieme ai rappresentati dei “Comitati della Val di Susa”, dei “No dal Molin” di Vicenza e ad altre realtà territoriali, saranno presenti i tanti gruppi marchigiani da tempo particolarmente attivi nella nostra regione sui temi della qualità ambientale, dei diritti delle persone, del consumo di suolo, dell’acqua bene comune, del paesaggio, delle nuove agricolture, dell’economia solidale, della green economy a vantaggio di tutti.
Come per i prodotti della terra anche per la democrazia c’è bisogno di “chilometro zero”.
Comitati, associazioni, movimenti, popolo viola, forum sociale dei movimenti per l’acqua, grillini: in tanti sono impegnati ad accorciare la distanza fra cittadini ed istituzioni, a rimettere in contatto i partiti, ora mossi quasi esclusivamente da logiche di potere, con i problemi reali. Per capire come farlo, il 6 e 7 novembre, presso la sala Kursall di Grottammare, a partire dalle 10,00, il circuito nazionale “Democrazia chilometro zero” (la cui sigla è DKm0) promuove due intense giornate di discussione e tavoli di lavoro dal titolo “Cambiare l’Italia senza prendere il potere”.
L'allusione è al famoso e controverso libro di John Holloway «Cambiare il mondo senza prendere il potere». Non a caso ad aprire la discussione sarà Alessandro Santoro, prete delle Piagge, rimosso a suo tempo dal suo vescovo e tornato alla base grazie alla sollevazione che ne seguì. E <<Alessandro - come scrive Pierluigi Sullo anche lui presente all’incontro- è una garanzia, quanto a rapporto con il potere>> . Ci saranno poi Claudio Giorno, dei No Tav valsusini, Ornella De Zordo, della lista «Perunaltracittà» di Firenze, Chiara Spadaro, dei No Dal Molin di Vicenza <<tutti movimenti cittadini –per riprendere ancora le parole di Sullo- che hanno tentato la via delle istituzioni locali presentando liste di cittadinanza alle amministrative e perfino “prendendo il potere”, come in alcuni comuni della Val di Susa, ma sulla base di una filosofia, diciamo così, del governo locale, e un rapporto con i cittadini organizzati, che ne fanno esperimenti preziosi di possibili vie di fuga dalla crisi della rappresentanza, quel che Mario Pezzella, docente pisano anch'egli presente a Grottammare, ha chiamato “democrazia dello spettacolo”. Con loro, scambieranno idee persone che lavorano sotto il palco dello spettacolo diuturno della “democrazia”: Marco Bersani del Forum dei movimenti dell'acqua (un milione e quattrocentomila firme per l'acqua pubblica), Davide Biolghini delle Reti dell'economia solidale, Tonio Dell'Olio di Libera, lo stesso sindaco di Grottammare, Luigi Merli, della Rete del Nuovo Municipio, più urbanisti del “consumo di suolo zero”, più persone dalle reti del Veneto o della Campania o della Basilicata. Più uno studioso-attivo come Guido Viale>>.
Cos'è che unisce queste diverse persone ed esperienze? La consapevolezza che non basta essere in tanti ad associarsi nei territori, alla cancellazione dei diritti, al consumo di suolo, ad una 'green economy' malintesa, alla privatizzazione dei beni comuni (acqua, paesaggio, spiagge...), alla distruzione della ruralità, alla precarizzazione della vita e del lavoro. Non basta contrastare decisioni prese e resistere; occorre essere lievito di una rigenerata democrazia, di nuove colleganze tra persone ed istituzioni. Si tratta di creare il reticolo concreto, le relazioni, i progetti, gli strumenti, le campagne che, sull’esempio dei forum dell’acqua, ricostruiscano dal basso la democrazia dei beni comuni.
E’ quanto cercheranno di fare a Grottammare DKm0 ed i tavoli di lavori, aperti a tutti i cittadini, con o senza tessera di partito, semplicemente interessati o già attivi in associazioni, comitati, liste di cittadinanza, movimenti. Ma che vogliano contribuire insieme a cambiare le cose.