Il Forte Malatesta torna alla vita

Il Forte Malatesta torna alla vita

La commozione del sindaco Castelli e del presidente della Provincia Celani

Uno spettacolo storico realizzato dal regista Gianni Nardoni con l'ausilio della Compagnai dei Folli di Carlo Lanciotti ha reso più pregnanti le fasi dell'inaugurazione e della riapertura al pubblico di questo gioiello architettonico. 
La storia.

Nel 1349, Galeotto I Malatesta, Signore di Ascoli, assoldato dalla città per combattere la guerra contro Fermo, volle ricostruire sui resti di una precedente rocca un forte dove abitare, adatto a difenderlo dalla ostilità degli ascolani che mal sopportavano la sua tirannia.

Viene citato come "Cassero a mare", "Forte Minore", "Arcicula" o "Rocchetta", per differenziarlo dalla Fortezza Pia che lo stesso Malatesta aveva fatto risarcire.

In questo edificio fece rinchiudere, nel maggio 1349, il vescovo Isacco Bindi che, a seguito di spietate esecuzioni poste in essere dagli ufficiali malatestiani, aveva denunciato le angherie ed i soprusi di Galeotto al popolo ascolano. Di questa fortificazione è possibile identificare, oggi, la torre quadrangolare di levante.

Le cronache locali dell’anno 1353 narrano la cacciata di Malatesta dalla città avvenuta con un gran tumulto di popolo che si sollevò contro la sua prepotenza, distruggendo il forte.

Incerta la data esatta dei fatti poiché le stesse cronache la indicano come avvenuta in giorni diversi, alcune il 2 giugno 1353, altre il 7 settembre dello stesso anno.

Nell’anno 1376 la costruzione subì nuovi ed ingenti danni a causa della sommossa contro Blasco Garcia Albornoz che governava la città a posto dello zio Cardinale. Dal 1533 al 1536, il Forte, fu ceduto alle ex Clarisse del Monastero di Santa Maria delle Donne.

(Fonte Wikipedia).